Oltre 451 miliardi distribuiti nel corso di sette anni. I quali, uniti alle compartecipazioni dei singoli Paesi membri, hanno movimentato investimenti pubblici per più di 632 miliardi di euro. A tanto ammontano le risorse stanziate da Bruxelles nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento. E tra i beneficiari, in numeri assoluti, al secondo posto c’è l’Italia.
Per raccontare la ricaduta nei Paesi membri delle politiche europee, Infodata ha utilizzato i dati resi disponibili dalla stessa Commissione. Numeri che mostrano come il nostro Paese abbia ricevuto nel settennato qualcosa come 44,6 miliardi di euro. Si tratta, in termini assoluti, del secondo maggior stanziamento, dietro agli 86 miliardi destinati alla Polonia. E prima dei 39,9 finiti in Spagna.
In buona sostanza, si può dire che ogni dieci euro stanziati dall’Europa, uno è finito in Italia. La somma più consistente, pari a 8,3 miliardi di euro, è stata destinata a misure per favorire la competitività delle piccole e medie imprese.
Il grafico rappresenta la distribuzione dei soli fondi erogati dall’Unione. Non ci sono, dunque, le compartecipazioni dei singoli Stati. Il cerchio più interno rappresenta il totale dei fondi erogati ad ogni Paese, quello più esterno la suddivisione per destinazione. Cliccando sulla porzione di cerchio relativa alle nazioni, è possibile visualizzare il quadro relativo allo Stato cui si è interessati. Il filtro in alto a sinistra consente invece di selezionare una singola voce tra quelle in cui si articolano i Fondi strutturali e di investimento europei.
Ora, come detto, se li si guarda nella prospettiva dei numeri assoluti, i dati affermano che l’Italia è stata la seconda beneficiaria di questi stanziamenti comunitari. Considerandoli però dal punto di vista degli stanziamenti pro capite, il discorso cambia.
Sulla mappa un colore più scuro indica un valore più alto. E il dato che emerge è che i Paesi che hanno maggiormente beneficiato degli stanziamenti europei sono quelli dell’ex Patto di Varsavia. O i non allineati, se si aggiungono Croazia e Slovenia. Il record spetta all’Estonia, che ha ricevuto finanziamenti per 3.353 euro pro capite.
Le uniche eccezioni sono rappresentate dal Portogallo, che ha ricevuto fondi per 2.512 euro pro capite, e la Grecia, dove sono arrivati 1.990 euro a cittadino. L’Italia ha dovuto accontentarsi di 738 euro per ogni residente. Una cifra comunque più alta dei 411 euro a testa arrivati ai francesi e dei 337 finiti in Germania. E soprattutto dei 248 ricevuti dagli inglesi. Che però, nel frattempo, hanno deciso che questi soldi non li vogliono più.