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economia

Quanto tempo ci vuole per diventare milionari? Nomi, numeri e curiosità sul piccolo popolo a sei/nove zeri

Anche per i pochi che ci riescono, diventare milionari non è cosa che si fa da un giorno all’altro. Un articolo sul sito visualcapitalist.com ha raccolto informazioni su quanto tempo hanno impiegato molte fra le persone più ricche del pianeta ad arrivare ai loro primi sei zeri sul conto, trovando che spesso è questione di anni:se stiamo al loro campione servirebbero in media otto anni per raggiungere il primo milione. Non prima quindi dei 36 anni d’età. 

I super ricchi del mondo, stima il sito, valgono nel 2019 circa 744 miliardi di dollari nel complesso e sono in tutto 2.153. Entrambi i numeri sono in crescita negli ultimi anni, ma in effetti proprio quest’anno non sembrano (almeno per il momento) essere variati moltissimo rispetto al precedente – piuttosto troviamo un leggero calo nella loro quantità.

 

 

Questa analisi ha confermato che la parte più ampia di queste persone ha in effetti ereditato in parte o del tutto la propria ricchezza, e dunque non fanno testo per la ricerca del primo milione. Al di là dei fortunati, diversi hanno impiegato fino a cinque anni, con il secondo gruppo più comune che è andato invece da cinque a dieci.

Decisamente più raro il caso di chi ha impiegato almeno 17 anni, che ha riguardato solo quattro delle persone analizzate.

Il settore che ha creato più in fretta milionari è stato quello delle comunicazioni grazie alla tecnologia. In tre e cinque anni sono arrivati ai sei zeri. Settori come la manifattura, costruzioni-ingegneria o moda rendono il percorso verso il primo milione più laborioso: tanto da richiedere talvolta persino ben più di un decennio.

 

Un’altra curiosità che emerge da questi dati riguarda le nazioni di provenienza. Al di là degli americani, che sono in maggioranza, esiste una coda lunga dei milionari-rapidi.

In questo senso il primato spetta all’Austria, dove ci sono voluti tre anni, mentre per Russia e Repubblica Ceca arriviamo a sette.

 

Scorrendo la lista dei nomi, alcuni risaltano per rapidità, altri magari se la sono presa un po’ più comoda ma hanno poi accumulato un patrimonio ancora maggiore. Il fondatore e capo del gruppo Alibaba Jack Ma, per esempio, ha raggiunto il primo milione quasi istantaneamente e ora la sua ricchezza è valutata nel complesso circa 37 miliardi di dollari.

A Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, sono serviti invece tre anni per arrivare al primo milione, ma da allora la strada è stata tutta in discesa e gli ha consentito di diventare oggi l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio stimato di circa 130 miliardi. In mezzo, nomi noti come Bill Gates o Mark Zuckerberg, i fondatori di Google Larry Page e Sergey Brin, e altri forse non altrettanto noti (almeno in occidente) ma non per questo dalla ricchezza inferiore.

 

Ultimi commenti
  • anna |

    complimenti a tutti. un Po di soldi anche a me che ne ho bisogno.

  • anna |

    complimenti a tutti. un Po di soldi anche a me che ne ho bisogno.

  • Salvatore Mocciaro |

    Il fatto che non ci siano italiani nella classifica, è indice della inadeguatezza del nostro sistema a facilitare l’arricchimento individuale e lo sviluppo di nuove idee?
    Come si potrebbe invertire questa tendenza statica del nostro paese?

  • Salvatore Mocciaro |

    Il fatto che non ci siano italiani nella classifica, è indice della inadeguatezza del nostro sistema a facilitare l’arricchimento individuale e lo sviluppo di nuove idee?
    Come si potrebbe invertire questa tendenza statica del nostro paese?

  • salvatore mocciaro |

    Questa analisi può essere una conferma che il prossimo milionario rivoluzionerà il settore della intelligenza artificiale.
    Forse è per questo che tutti i colossi si stanno occupando di AI e molti ricercatori indipendenti ci stanno mettendo molte energie.
    Ma una cosa è certa, qualunque cosa accadrà sarà completamente diversa da ciò che si sarà previsto, perché la realtà è più profonda e complessa della capacità previsionale umana.
    Forse però un punto di partenza ci sarebbe, sotto forma di un chatbot che aspira a diventare la prossima AGI, Artificial General Intelligence, almeno nella finzione del romanzo grafico Metaquid: http://www.metaquid.com/chatbot-it

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