Siamo abituati a sentirci raccontare che il mondo è un posto sempre più brutto, sporco e inquinato. E certamente tanti problemi ambientali esistono – di cui il cambiamento climatico è forse il più ampio ed evidente. Ma allo stesso tempo ci sono diverse cose che oggi vanno meglio di un tempo, almeno in Europa, e fra queste c’è la sempre maggiore presenza di foreste nel nostro continente.
Lo ha mostrato uno studio guidato dal ricercatore olandese Richard Fuchs, dell’università di Wageningen, che ha ricostruito in che misura il territorio europeo è stato occupato durante il secolo scorso da foreste, coltivazioni, aree abitate e così via.
Come ha raccontato Fuchs al Washington Post, “oltre 100 anni fa il legname veniva usato per quasi tutto: come combustibile per il fuoco, per la produzione di metalli, mobili, la costruzione di case. Per questo intorno al 1900 erano rimaste pochissime foreste in Europa. Soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, diverse nazioni hanno poi cominciato diversi piani di riforestazione che sono ancora oggi in corso”.
Nello stesso periodo, si legge ancora, lo spazio dedicato ai terreni agricoli diminuisce a causa dell’innovazione tecnologica, che ha consentito di produrre la stessa quantità di cibo con meno spazio. Al contempo aumentano le aree abitate, con un numero sempre maggiore di persone che si trasferisce dalle campagne alla città – le quali si espandono moltissimo.
In Italia una parte importante delle nuove foreste è ricresciuta grosso modo lungo l’Appennino, ma anche in parti di Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia. Molte aree agricole sono state abbandonate, nel passaggio dall’Italia contadina di un tempo a quella industriale e post-industriale più recente, e lì oggi domina nuovo verde. Nella Spagna meridionale, d’altra parte, “diversi progetti agricoli hanno trasformato aree un tempo aride e sterili in campi agricoli o addirittura foreste”.
Il risultato, per sorprendente che possa sembrare, è alla fine semplice: oggi l’Europa è un continente ben più verde di quanto non fosse un secolo fa.