Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
economia

Quanti bimbi alla scuola dell’infanzia? In Campania vanno tutti (100%) alla materna, un record in Europa

 

 

Nel 2017 in Europa il 96,9% dei bambini tra i 4 anni e l’età in cui scatta l’obbligo scolastico frequenta la scuola dell’infanzia. O, insomma, l’analogo locale di quella che una volta in Italia si chiamava materna. Sulla mappa sono rappresentati in azzurro i territori in cui la percentuale di iscritti è maggiore della media, in arancione quelli in cui è minore.

 

In generale, analizzando i risultati forniti da Eurostat, si nota una distinzione tra est e ovest, tra i Paesi usciti dall’influenza sovietica e quelli più propriamente occidentali. Anche se non mancano le eccezioni, in un senso come nell’altro. In diverse regioni dell’Ungheria si supera la media, a Varsavia, in Polonia, si arriva addirittura ad un tasso di frequenza del 100%. Il dato più basso si registra invece nella Zentralschweiz, la Svizzera centrale, dove nel 2017 solo il 58,1% dei bambini era iscritto alla scuola dell’infanzia.

 

E l’Italia? Bisogna innanzitutto segnalare l’ottimo risultato campano, dove il 100% dei bambini è iscritto alla vecchia materna. Ma in generale sono le regioni del Sud quelle che segnano percentuali di frequenza superiori alla media europea. Uniche eccezioni, in questo senso, le province autonome di Trento e Bolzano. Per il resto, nel centro Nord la percentuale di iscritti è inferiore alla media europea, per quanto non di molto. Succede nel Lazio (89,6%), in Lombardia (92,4%) ed in Emilia-Romagna (93,2%). I dati non ne spiegano le ragioni, ma per una volta è il Mezzogiorno a primeggiare.

Ultimi commenti
  • Fabrizio |

    @Tanya: forse sarebbero da confrontare il numero di incidenti stradali procapite!

  • Fabrizio |

    @Tanya: forse sarebbero da confrontare il numero di incidenti stradali procapite!

  • ezio |

    Il dato del sud è per per inspiegabile ed in netta contraddizione con i dati sull’occupazione anche giovanile.
    Se i figli frequentano le scuole d’infanzia, significa che i genitori e le mamme in particolare, avranno sicuramente un impiego.
    Questo dato rileva forse che al sud prevale il lavoro nero anche nelle schiere dei disoccuppati ufficiali?
    E’ incrociando dati salienti come questo, che si può avere un quadro reale della situazione sociale ed economica del nostro disastrato paese, aggiustando i dati del PIL ed anche quelli dell’evasione fiscale, per non parlare dei provvedimenti di sostegno sociale come il Reddito di Cittadinanza, che ha già dato indicazioni contradditorie con le statitistiche sulla povertà diffusa.

  • ezio |

    Il dato del sud è per per inspiegabile ed in netta contraddizione con i dati sull’occupazione anche giovanile.
    Se i figli frequentano le scuole d’infanzia, significa che i genitori e le mamme in particolare, avranno sicuramente un impiego.
    Questo dato rileva forse che al sud prevale il lavoro nero anche nelle schiere dei disoccuppati ufficiali?
    E’ incrociando dati salienti come questo, che si può avere un quadro reale della situazione sociale ed economica del nostro disastrato paese, aggiustando i dati del PIL ed anche quelli dell’evasione fiscale, per non parlare dei provvedimenti di sostegno sociale come il Reddito di Cittadinanza, che ha già dato indicazioni contradditorie con le statitistiche sulla povertà diffusa.

  • Tania |

    Forse sarebbero da confrontare i dati con la percentuale di bambini vaccinati nelle varie regioni. Quelli non vaccinati non possono frequentare la materna

Suggeriti