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La corruzione a livello politico e le azioni intraprese per contrastarla, la trasparenza nell’attività di governo, la semplicità nell’avviare un’impresa, la stabilità dei governi sia locali che nazionali. Sono questi i fattori che Eurostat ha preso in considerazione per elaborare la componente relativa alle istituzioni che rientra nello European Regional Competitiveness Index, appena aggiornato al 2019.
Il risultato medio europeo, su una scala da 1 a 100, è pari a 49,5. Sulla mappa i territori rappresentati in azzurro sono quelli in cui il valore è superiore alla media. Il punteggio più alto, pari a 100, lo ottengono le Isole Åland, una provincia indipendente finlandese. Le aree in arancione, invece, sono quelle che si trovano al di sotto della media. La regione bulgara del Severozapaden ottiene un punteggio pari a zero.
Più in generale, la qualità delle istituzioni è peggiore nei Paesi dell’ex Patto di Varsavia e in quelli dell’Europa meridionale, tra i quali rientra anche l’Italia. E infatti, guardando alla mappa, tutte le regioni italiane sono colorate di arancione. Il risultato migliore, o forse sarebbe da dire meno peggiore, lo ottengono le province autonome di Trento e Bolzano, entrambe con un punteggio di 27,56. Il dato peggiore riguarda invece la Calabria, che ottiene un punteggio pari ad appena 5,08 su 100. Simbolo di un settore nel quale l’Italia è lontana non solo dai migliori, ma anche dalla media europea.