Una nota pubblicata qualche giorno fa da Istat mostra che nel 2018 le richieste di cittadinanza italiana sono state il 23% in meno del 2017 e nel complesso il numero di cittadini non comunitari (non parliamo dunque di migranti irregolari) rimane stabile, intorno a 3,7 milioni di persone. I cittadini stranieri che nel 2018 hanno acquisito la cittadinanza italiana sono 112.523, di cui 103.478 originari di un Paese non comunitario.
Sono in calo invece i permessi di soggiorno. Nel 2018 ne sono stati rilasciati 242.009, contro i 262.770 del 2017, una diminuzione del 7,9%, dovuta al massiccio calo dei permessi concessi per richiesta di asilo: -41,9% sul 2017, cioè un passaggio da oltre 88 mila a 55 mila in un solo anno. L’unica eccezione si è registrata per i cittadini ucraini che hanno fatto registrare un aumento del 21% dei permessi. I soggiornanti di lungo periodo – cioè quelli in possesso di un permesso che non richiede un rinnovo – sono il 62,3% dei regolarmente presenti.
Elaborazioni Istat su dati del Ministero dell’Interno mostrano che dal 2017 al 2018 si è almeno dimezzato il numero di cittadini non comunitari entrati in Italia per asilo politico e motivi umanitari in tutti i paesi considerati: Nigeria, Senegal, Gambia, Mali, Costa d’Avorio, Guinea e Ghana. Per la Nigeria il decremento è stato rilevante sia in termini relativi (-53,2%) che in termini assoluti (-11.500 permessi rispetto all’anno precedente), ed è interessante, dato che è il principale paese per numero di ingressi per questo motivo.
Sono aumentati i permessi di soggiorno concessi per motivi lavorativi (+19,7%) e per ricongiungimento familiare (+8,2%). Nel 2018 un permesso su cinque è stato rilasciato per motivi di lavoro, dopo molti anni di tendenza alla diminuzione anche se in un terzo dei casi si tratta di permessi per al massimo sei mesi e un altro permesso su cinque riguarda cittadini statunitensi, in parte personale civile delle basi Nato. Il 16,5% del totale dei permessi validi sono stati concessi nel 2018 per motivi di famiglia e l’11,7% per lavoro, mentre soltanto il 7,1% delle persone regolarmente soggiornanti in Italia ha un permesso per asilo o per ragioni umanitarie. Aumenta dal 2017 al 2018 del 20% il numero di stranieri che vengono a studiare in Italia, e un ragazzo su 5 è cinese.
Se consideriamo i cittadini extracomunitari presenti in Italia al 1 gennaio 2019 (indipendentemente da quando è stato rilasciato il permesso), la fetta più grossa detiene un permesso di soggiorno per ragioni familiari, e meno di un terzo per motivi lavorativi.
La disparità nord-sud è rilevante: non è vero che la maggior parte degli extracomunitari vive nel meridione, anche se il gap geografico dipende dalla ragione per cui è concesso il permesso. Nel complesso quasi il 56% degli extracomunitari si dirige verso l’Italia settentrionale mentre solo il 23% dei nuovi permessi è stato rilasciato in una regione del sud. In particolare sono pochi i permessi per famiglia (15,8% del totale) e per motivi di studio (7,5%) rilasciati al sud, mentre se si considerano i permessi emessi per asilo e protezione internazionale, la fetta di permessi rilasciati al sud è molto più alta: il 41%, contro il 42% dei permessi rilasciati da una prefettura del Nord. A Caltanissetta, Enna, Crotone, Oristano, Agrigento e Cagliari sono stati rilasciati per questa motivazione oltre il 70% dei nuovi permessi, mentre a Forlì-Cesena, Pistoia, Ravenna, Venezia, Siena e Reggio nell’Emilia meno del 10% dei nuovi permessi sono stati rilasciati per motivi asilo e protezione internazionale.
Tornando alla cittadinanza, nel 2018 la metà dei nuovi cittadini italiani lo è diventato per residenza, anche se questa fetta di persone ha subito il calo più consistente (-37% sul 2017). I residenti che hanno ottenuto la cittadinanza sono per la maggior parte marocchini e albanesi di nascita, rispettivamente il 16,8% e il 15,5% del totale. Per ogni 100 stranieri marocchini ci sono 44 persone di origine marocchina con cittadinanza italiana; mentre per ogni 100 albanesi presenti sul territorio, 38 hanno la cittadinanza italiana.