La Cina è tra le 10 economie in cui il contesto imprenditoriale è migliorato maggiormente, ed è nella lista dei primi 10 Paesi in miglioramento per il secondo anno consecutivo. Lo rivela uno studio annuale della Banca Mondiale pubblicato nei giorni scorsi. La Cina è arrivata nella classifica mondiale al 31° posto quest’anno, in crescita rispetto al 46° dello scorso anno. Lo sostiene lo studio Doing Business 2020. Con otto riforme, la Cina ha migliorato la regolamentazione nella maggior parte delle aree misurate dallo studio e ha realizzato il maggior numero di riforme nella regione dell’Asia orientale e del Pacifico.
Non deve quindi stupire se, come spesso accade per il resto del globo, anche per la Cina, tra le persone più facoltose compaiono imprenditori che hanno costruito il proprio impero sui servizi e sulla tecnologia.
Per analizzare il quadro dei miliardari cinesi sono state utilizzate due diverse basi dati, sempre pertinenti all’anno 2019, ma che hanno un periodo di riferimento lievemente diverso, figlio soprattutto della frequenza con cui una delle due viene aggiornata.
Nel dettaglio, per avere una visione dei miliardari su scala mondiale è stata “scattata un’istantanea” dell’elenco in continuo aggiornamento stilato da Forbes, mentre il focus sulla Cina è stato basato sui numeri pubblicati da Hurun Report con riferimento al mese di agosto.
Non stupirà quindi trovare qualche disallineamento (di minima) tra le due fonti, specie se si considera con che rapidità può cambiare la lista di Forbes a fronte di oscillazioni anche solo passeggere.
Tanto per citarne una, pochi giorni fa sembrava che Jeff Bezos di Amazon avesse perso lo scettro di uomo più ricco del mondo (link ad articolo), salvo poi recuperare il terreno perduto nel giro di poco, ristabilendo la gerarchia che lo aveva visto secondo dietro a Bill Gates.
Nell’infografica che segue sono riportate le 25 persone più ricche al mondo corredate dal dettaglio (visibile al click o al passaggio del cursore) di provenienza geografica, età e fonte principale di reddito.
In particolare, i due rappresentanti della Cina sono evidenziati dal colore rosso sia su scala mondiale, sia per quanto invece riguarda il dettaglio riferito al panorama nazionale che vede invece gli altri miliardari cinesi contraddistinti dal giallo.
Nelle primissime posizioni a livello planetario, senza troppe sorprese e come già anticipato, c’è la coppia formata da Jeff Bezos fondatore di Amazon e da Bill Gates, il padre dell’impero Microsoft, rispettivamente proprietari di un patrimonio pari a 109 e 105 miliardi di dollari.
Sul terzo gradino del podio, a quota cento miliardi figura il francese Bernard Arnault proprietario del gruppo LVMH – nato dalla fusione tra lo storico marchio di Moda Louis Vuitton e dalla società Moet Hennessy specializzata in vini e alcolici – che risulta quindi come primo europeo in elenco, seguito poi da Warren Buffett a quota ottantaquattro miliardi, e dal numero uno di Zara, Amancio Ortega, forte di oltre settanta miliardi.
Il caso cinese
Scorrendo l’elenco di Forbes, tra i venticinque “Paperoni” a livello mondiale compaiono anche due figure cinesi, più precisamente in ventunesima e ventiduesima posizione, con oltre trentasette miliardi di dollari di patrimonio.
Con riferimento quindi al caso cinese, stando alle cifre pubblicate da Hurun Report, i due imprenditori che spiccano anche nella top25 di Forbes sono Jack Ma Yun, fondatore di Alibaba, e Pony Ma Huateng – numero uno di Tencent – che con trentanove e trentasette miliardi distaccano il terzo classificato Xu Jiayin, fermo a “soli” 30 miliardi.
Curiosamente, benchè primo della lista cinese per la terza volta, Jack Ma si è recentemente ritirato a soli cinquantacinque anni – lasciando comunque Alibaba in una posizione da oltre 450 miliardi per valore di mercato – perché, stando a quanto ha dichiarato, comincerà un nuovo capitolo della propria vita, pur avendo un po’ di rammarico per l’abbandono, proprio perché vuole cambiare “dimensione” avendo il divertimento come primario obiettivo.
E se Alibaba potrebbe essere un nome noto ai più, forse le altre realtà legate all’elenco cinese sono un po’ meno note; perciò vediamo di approfondire questa lista perché nel giro di poco potremmo trovare alcuni di questi nomi anche ai piani alti delle classifiche mondiali.
Tencent, che come detto fa riferimento al quarantottenne Pony Ma Huateng, è una società di investimento le cui filiali forniscono servizi per intrattenimento, mass media, internet e telefonia cellulare, mentre il terzo posto è collegato Evergrande, colosso del mercato immobiliare, che recentemente è spuntato anche nel panorama italiano come possibile ulteriore sponsor dell’Inter per rinforzare le casse dei nerazzurri in attesa di sviluppi con gli attuali due main sponsor, Nike e Pirelli.
In quinta posizione compare invece la prima coppia di coniugi formata dal sessantunenne Sun Piaoyang e della moglie cinquantottenne Zhong Huijuan che rispetto all’ultima rilevazione hanno più che raddoppiato il proprio patrimonio – ora assestato sui venticinque miliardi – scalando rapidamente la classifica con un salto in avanti di quindici posizioni, fermandosi subito prima di un’altra coppia.
He Xiangjian e il figlio He Jianfeng sono infatti i titolari del quarto posto (26 miliardi, con una crescita di oltre il 38%) grazie alla loro attività legate a Midea Group, noto produttore (anche in Italia) di elettrodomestici che deve parte delle proprie fortune ai recenti picchi di caldo anomalo visto che l’azienda è specializzata anche nel dipartimento della climatizzazione.
Complessivamente, delle realtà presenti in lista, solamente due hanno fatto registrare un calo percentuale rispetto al passato: Xu Jiayin in terza posizione (-16%) e Wang Jianlin a quota diciassette miliardi di dollari (-14%).
Gli altri casi infatti, tolto Yan Hao il cui patrimonio è rimasto invariato a quota diciassette miliardi, presentano segni di crescita che spaziano dal 2% di Jack Ma fino al 118% dei coniugi Zhang Yong e Shu Ping a capo dell’azienda Haidilao, catena di ristorazione con ristoranti in diverse parti del mondo e che copre almeno tre continenti.