Ma quale Lapponia, ormai Babbo Natale si è trasferito in Cina. O, quantomeno, è lì che ha delocalizzato buona parte degli elfi che lo aiutano a confezionare i regali da consegnare nella notte del 24 dicembre. Lo dicono i numeri, raccolti e diffusi da Eurostat, relativi alle importazioni di giocattoli registrate nel 2016. Un mercato pari a oltre 15 miliardi di euro, 6 dei quali fanno riferimento a prodotti realizzati in uno stabilimento cinese.
Beninteso, nel conto Infodata ha inserito anche le importazioni da un Paese europeo ad un altro. L’obiettivo, quello di realizzare una mappa che consentisse di rispondere a questa domanda: da dove arrivano i giocattoli che si trovano nei negozi?
La mappa mostra, di default, il dato complessivo. Più la tonalità di un Paese si sposta verso colori caldi, come il rosso che dipinge la Cina, maggiore è il valore in euro importato dai membri dell’Unione. Più si vira verso toni freddi, minore è la cifra. Le bandierine poste al di sopra della mappa funzionano come dei filtri e permettono di visualizzare la situazione relativa ad un singolo Paese europeo. Mentre il filtro continente, in basso sulla mappa, consente di zoomare su un continente per apprezzare al meglio i dati.
Osservando innanzitutto il dato complessivo, al di là dei numeri cinesi, si può notare come nel 2016 la Repubblica Ceca abbia esportato verso altri Paesi europei giocattoli per un valore complessivo che supera gli 1,6 miliardi di euro. Segue la Germania, che ha venduto sul mercato continentale bambole e costruzioni per 1,3 miliardi di euro. Le fabbriche italiane di giochi, invece, hanno trovato in quello europeo un mercato da poco meno di 300 milioni di euro.
Se con il filtro selezioniamo la situazione relativa al nostro Paese, la Cina continua ad emergere come il principale partner commerciale. Solo lo scorso anno, da qui sono arrivati giocattoli per un valore complessivo di 456 milioni di euro. Una cifra consistente, ancora più significativa se si pensa che lo scorso anno l’Italia ha importato giocattoli per 990 milioni di euro. In pratica, quasi la metà dei giochi in vendita nel nostro Paese arrivano da Pechino.
Altro partner importante è la Francia, dalla quale sono state acquistate merci per 140 milioni di euro. Mentre dalla Repubblica Ceca sono arrivati giocattoli per 102 milioni. Tutti numeri che certificano come il Babbo Natale che lascia i doni sotto gli alberi addobbati nelle case italiane non arrivi certo dalla Lapponia. Le importazioni da queste terre parlano di 622mila euro dalla Svezia, 33mila dalla Finlandia, 16mila dalla Russia, zero dalla Norvegia. Decisamente gli elfi sono stati delocalizzati altrove.