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cronaca

Gli incidenti stradali non dipendono solo dalla sfortuna. Anzi…

Articolo pubblicato a gennaio 2020

3700 persone muoiono ogni giorno sulle strade in tutto il mondo, una persona ogni 24 secondi.

Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte a livello globale per ragazzi e ragazze dai 5 ai 29 anni. Sono una fatalità, ma che il più delle volte si può prevenire, perché risultato di una serie di dinamiche sociali individuabili e affrontabili. Lo sanno gli esperti di sanità pubblica, che il 19-20 febbraio 2020 si sono riuniti in Svezia per la terza conferenza ministeriale globale sulla sicurezza stradale.

Eppure, sebbene sia noto che l’onere globale delle lesioni stradali segua complessi schemi geografici, temporali e demografici, non ci sono state di recente delle valutazioni scientifiche dei dati in nostro possesso che contengano stime per ogni fascia di età, sesso e paese.

Oggi invece un articolo pubblicato su BMJ Injury Prevention, utilizzando i risultati del Global Burden of Disease (GBD) 2017 è stato in grado di stimare incidenza, prevalenza, anni vissuti con disabilità, decessi, anni di vita persi e anni di vita adeguati alla disabilità dal 1990 al 2017 per colpa di lesioni stradali. A livello globale, nel 2017 sono morte 1.2 milioni di persone su oltre 54 milioni di persone che sono state coinvolte in incidenti stradali.

Il primo dato che emerge è che in 27 anni gli incidenti sono aumentati mentre la mortalità è diminuita, complessivamente. Ma perché se ci sono più incidenti si muore di meno? Secondo gli autori è probabile che almeno una parte degli aumenti dell’incidenza possa essere spiegata dal fatto che con gli anni i tassi di motorizzazione sono aumentati pressoché ovunque. I miglioramenti nei casi di mortalità sono invece influenzati da due fattori: dall’introduzione di leggi sulle cinture, sul consumo di alcolici e sull’uso di cellulari in auto, e dai miglioramenti della sicurezza dei veicoli. 123 dei 175 paesi inclusi nel rapporto hanno implementato in questo periodo norme sulla sicurezza stradale per almeno uno dei principali fattori di rischio per gli infortuni stradali.

Il punto è che questo trend cambia da paese a paese, a seconda del quintile (il 20%) socio economico considerato. I cambiamenti nell’incidenza e nella mortalità sono realmente proporzionali al grado di sviluppo economico e infrastrutturale di un paese. L’epidemiologia ha descritto da tempo questa dinamica: il gradiente nel carico di malattie di un paese riflette la sua collocazione nello spettro di sviluppo.

L’unico gruppo dove è diminuita anche l’incidenza di incidenti stradali è il quintile dei paesi più ricchi, dove è più probabile che vigano leggi per la sicurezza stradale e servizi di assistenza sanitaria rapidi. In particolare, i paesi e i territori nel quintile socio economico medio hanno registrato l’aumento più importate nell’incidenza standardizzata per età tra il 1990 e il 2017, mentre i paesi del quintile più povero hanno diminuito gli incidenti in trent’anni. Ad esempio, Papua Nuova Guinea e Myanmar hanno registrato una crescita economica significativa negli ultimi dieci anni, ma entrambi i paesi hanno anche registrato una maggiore incidenza di incidenti stradali negli ultimi 10 anni. Queste esperienze nazionali supportano l’idea che mentre i paesi passano a economie più stabili, gli incidenti stradali aumentano. È interessante notare che ci sono prove che le riduzioni degli incidenti stradali hanno effetti positivi sul PIL pro capite, che rappresenta un incentivo per i paesi in via di sviluppo a dare priorità alle iniziative di sicurezza stradale e alla prevenzione degli infortuni.

Infine, per la prima volta questo studio ha quantificato gli incidenti per tipo di infortunio, un dato utile per progettare servizi di assistenza sanitaria efficienti. Le lesioni più comuni sono risultate essere la frattura della rotula, della tibia del perone o della caviglia. Le fratture degli arti inferiori possono richiedere una gestione chirurgica al fine di evitare disabilità a lungo termine, il che sottolinea l’importanza dei moderni servizi medici, compresi i servizi chirurgici disponibili in tutte le aree del mondo.