L’abbandono scolastico è un problema che colpisce diversamente le regioni europee. I dati, raccolti dall’European Regional Competitiveness Index, mostrano la percentuale di ragazze e ragazzi che, una volta terminato il ciclo più basso delle scuole secondarie (che in Italia termina a circa 14 anni di età), non completano il secondo.
Valori elevati, ovviamente, rendono potenzialmente meno competitivo un territorio. Semplificando, una percentuale maggiore di forza lavoro non diplomata ha minori competenze per poter accedere a opportunità di impieghi specializzati, i quali invece garantirebbero stipendi migliori generando più valore aggiunto.
Le prime due regioni in classifica – quindi le peggiori in questa graduatoria – sono quelle delle isole portoghesi delle Azzorre e di quelle spagnole delle Baleari. Al terzo posto, la città autonoma spagnola di Melilla. Al contrario In Istria e in Dalmazia (regioni Croate) solo l’1,2% delle ragazze e dei ragazzi interrompe gli studi.
E in Italia? Sicilia e Sardegna vedono oltre un alunno su cinque lasciare la scuola senza un diploma. L’Umbria invece ha il valore minore, con una percentuale di abbandono di poco superiore all’8%, simile a quella dell’Alta Normandia in Francia o lo Jutland centrale in Danimarca.