Chi l’ha detto che i soldi danno la felicità? Infodata ha incrociato i dati relativi al Pil pro capite con il tasso di suicidi ogni 100mila abitanti ed ha scoperto che ci sono alcuni territori nei quali esiste una correlazione positiva tra questi due fenomeni. Ovvero dove a una maggiore ricchezza corrisponde anche una più alta incidenza di persone che scelgono di togliersi la vita.
Prima di proseguire, é d’obbligo una premessa. É vero infatti che non necessariamente la ricchezza é il principale indicatore della felicità di un popolo. Ad esempio, il World Happines Report da un peso maggiore alla salute nel misurarla. E, fortunatamente, non tutte le persone che non sono soddisfatte della propria vita scelgono di porvi fine. Avendo però i dati a disposizione su base regionale, si é scelto di incrociali.
Appunto, i dati: arrivano dalla Commissione europea, che li ha raccolti per definire lo European regional competitiveness index. Il Pil é espresso in power purchasing standard, ovvero a parità di potere d’acquisto, come media del periodo 2015-2017. Inoltre viene indicato in rapporto alla media europea. Fatta cioè 100 quest’ultima, i valori superiori sono più alti della media, quelli inferiori sono più bassi. I suicidi sono espressi come l’incidenza media ogni 100mila abitanti nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2015, anno nel quale il valore medio europeo é stato pari a 11.
Per leggere la mappa, c’é un filtro che consente di zoomare su un singolo stato, é utile fare riferimento alla legenda. Di particolare interesse sono i territori dipinti di nero.
É qui, infatti, che a un Pil superiore alla media europea corrisponde anche un più alto tasso di suicidi. Capita, ad esempio, nella regione di Helsinki, in Finlandia, così come nello Steiermark austriaco, il land che ha come capitale Graz.
Succede anche a Varsavia, in Polonia, nella Sostinės regionas lituana, nel Niederbayern tedesco e nelle Fiandre occidentali belghe. Ci sono poi due regioni olandesi che presentano questa infelice correlazione: quella di Groningen e il Noord-Brabant. Tutte zone in cui, come detto, un prodotto interno lordo sopra la media si accompagna ad un tasso di suicidi superiore al valore europeo.
Al contrario la situazione ideale, ovvero con un Pil alto e una bassa incidenza di persone che si tolgono la vita, si verifica in molte regioni della Svezia e della Germania meridionale. Ma avviene anche in Irlanda e Danimarca, a Barcellona, Madrid e nei Paesi baschi. E persino, questo un dato che riguarda il nostro Paese, in Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria e Lazio.
L’unica regione italiana con un valore di suicidi superiori alla media, seppur di poco visto che parliamo di 11,1 ogni 100mila abitanti, é la Valle d’Aosta. Per il resto il nostro Paese, così come larghe fette delle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, presentano sì un Pil inferiore alla media, ma anche un tasso di suicidi meno elevato. Parafrasando il titolo di un vecchio film, si potrebbe dire poveri ma felici.
Al contrario di quello che succede in larghe fette dei Paesi dell’ex patto di Varsavia e di molte regioni della Francia. Qui infatti oltre a un tasso di suicidi superiore alla media c’é anche un Pil inferiore al valore continentale. Zone nelle quali, oltre ai soldi, manca anche la felicità.