Cinema. Fra essi, ci dice l’istituto nazionale di statistica, la prima attività più comune nel 2018 è stata il cinema, che però non è proprio il più semplice dei fattori da valutare con i numeri. Non esiste un modo semplice per capire dove sono le sale migliori, e magari alla fine quello che conta sono più i film stessi che il luogo dove li si vede.
Streaming. Né d’altra parte bisogna essere per forza fisicamente al cinema. Con la diffusione dei servizi in streaming come Netflix, magari può essere importante avere una connessione stabile, reattiva e veloce, il che peraltro può aiutare anche in alcuni tipi di videogiochi online. Dal punto di vista della mera capacità di trasmissione dati, l’autorità garante delle comunicazioni (AGCOM) ha realizzato un servizio che stima la velocità massima possibile dell’infrastruttura di rete in tantissime aree italiane. Risulta qui che, fra le località principali, sarebbe possibile raggiungere le massime velocità di scaricamento dati teoriche a Milano e Torino. Seguono poi nell’ordine Catania, Cagliari, Bari e Bologna. Non proprio consigliatissimi, da questo punto di vista, alcuni piccoli paesini del Molise – in particolare in provincia d’Isernia – almeno se non siamo pronti a lunghe sedute di buffering durante la visione.
Si tratta appunto di valori teorici perché non misurati direttamente sui servizi forniti dai provider Internet – il che richiederebbe una quantità enorme di tempo e risorse a volerlo fare per tutt’Italia – quanto sulle possibilità dell’infrastruttura fisica di rete presente sul territorio. Non il massimo, ma meglio di nulla.
Sport. Subito dopo, ci dicono ancora i numeri Istat, viene comunque la partecipazione a eventi sportivi. Un filo meno di metà fra bambini e giovani racconta di averci assistito almeno una volta nell’ultimo anno, e se questo fosse anche il nostro interesse potremmo per esempio considerare una fra le due città del nord che ospitano le principali squadre calcistiche italiane: Milano e Torino.
Entrambe non sono messe male né dal punto di vista del numero di giovani né da quello del lavoro, rispetto al resto d’Italia, per cui potrebbero essere una buona scelta. Se poi magari non vogliamo proprio andare a vedere per forza partite di Serie A tornano persino in gioco anche diverse località di provincia fra quelle elencate prima.
Viaggi. Infine ci sono i viaggi, che i giovani compiono molto più spesso degli anziani. Come si legge nell’ultimo comunicato Istat, quasi l’80% dei viaggi “ha come destinazione principale località nazionali (+16,7%), il restante 20,7% è diretto soprattutto nei Paesi dell’Unione europea e registra una notevole crescita sull’anno precedente (+31,4%)”, mentre “le mete principali in Italia sono la Puglia (13,1%) e l’Emilia-Romagna (9,9%) per le vacanze lunghe estive e il Trentino-Alto Adige (31,0%) per quelle invernali. In autunno al primo posto si posiziona la Lombardia (14,2%) e in primavera la Toscana (14,1%), principale destinazione delle vacanze brevi dell’anno (16,4%)”. La Francia, d’altra parte, è “la destinazione preferita per le vacanze brevi all’estero (17,6%), la Spagna per quelle lunghe (12,6%) e per i viaggi di affari (12,4%)”.
Di nuovo, la provincia di Teramo non sembra una cattiva destinazione si ci vuole spostare appunto a sud verso la Puglia oppure a nord in Emilia-Romagna, giacché è grosso modo in mezzo a entrambe. Ma neppure Vicenza è male perché consentirebbe di fare la spola senza viaggi troppo lunghi ancora in Emilia-Romagna, per l’estate, e magari in Trentino-Alto Adige durante l’inverno. Città, più grandi, d’altra parte, sono meglio collegate al resto d’Italia del mondo, e un aeroporto efficiente e con voli numerosi se siamo spesso all’estero può davvero fare la differenza – in termini economici e non solo.