Il 10 gennaio 2020, si sono presentati all’Università di Hong Kong-Shenzhen Hospital (Shenzhen, provincia del Guangdong, Cina) due persone con febbre, sintomi alle alte o basse vie respiratorie, diarrea. Successivamente,
tra l’11 e il 15 gennaio, anche altri cinque familiari si sono presentati in ospedale per la valutazione delle loro condizioni di salute. I medici hanno registrato e analizzato la storia, i risultati fisici e i risultati delle indagini ematologiche, biochimiche, radiologiche e microbiologiche dei pazienti e lo studio,
pubblicato su Lancet a fine gennaio, ha mostrato non solo la trasmissione possibile da uomo a uomo (che non era stata mai evidenziata) ma anche quella da un paziente asintomatico. Raccontando così il rapido viaggio del nuovo coronavirus da Wuhan a Shenzhen.
La famiglia oggetto dello studio ha viaggiato a Wuhan da Shenzhen tra il 29 dicembre 2019 e il 4 gennaio 2020 per visitare alcuni parenti. In questo periodo c’è stato il primo caso di polmonite di Wuhan, secondo le autorità cinesi. Nella ricerca, datata 24 gennaio, si sottolinea che nessuno dei membri della famiglia ha visitato mercati o avuto contatti con animali o consumato carne di selvaggina in ristoranti locali durante il soggiorno. La famiglia ha soggiornato nello stesso hotel per tutta la durata del viaggio, incontrando i parenti di Wuhan ogni giorno per pranzo e per cena. Parenti che frequentavano regolarmente i mercati della città, anche se non il mercato dei frutti di mare che era stato indicato come centro dell’epidemia. Nei giorni della visita, alcuni dei parenti avevano febbre, tosse e debolezza. In più, la mamma (senza mascherina) e la figlia (con maschera chirurgica) hanno visitato alcuni familiari ricoverati in un ospedale di Wuhan per polmonite febbrile. Tornati a casa, sono arrivati i primi sintomi e dopo 6-10 giorni si sono presentati in ospedale. Delle sei persone che hanno viaggiato a Wuhan, cinque sono state infettate con il nuovo coronavirus. Inoltre, un altro membro della famiglia, che non è andato a Wuhan, è stato infettato dal virus dopo molti giorni di contatto con quattro dei membri della famiglia. Da segnalare che due dei pazienti risultavano asintomatici: si tratta di due bambini. Il primo, 10 anni, seppur asintomatico, aveva opacità polmonari e ha sviluppato la malattia, mentre il secondo di 7 anni aveva indossato la mascherina chirurgica per la maggior parte del tempo durante il periodo a Wuhan e non è stato colpito da alcuna infezione.
Il primo e più probabile scenario è che un paziente con polmonite (la mamma ovvero il paziente 1) abbia acquisito l’infezione durante la visita all’ospedale di Wuhan mentre visitava il suo parente, trasmettendolo al resto dei familiari. Tornati a casa, i pazienti 1–5 (il bambino asintomatico) hanno trasmesso il virus al paziente 7 . Il secondo scenario illustrato nella ricerca è che i pazienti 1–5 hanno acquisito direttamente l’infezione dai parenti e l’hanno trasmessa al paziente 7 al ritorno a Shenzhen. Ma questo scenario è meno probabile perché i pazienti 1–5 hanno sviluppato sintomi prima dei parenti. Il terzo scenario, infine, è che i pazienti 1–5 hanno acquisito l’infezione da una fonte comune sconosciuta a Wuhan e l’hanno trasmessa al paziente 7 quando sono tornati a Shenzhen.