Alla chiusura di oggi, martedì 10 marzo, il Ftse Mib quotava 17.870 punti. Soltanto martedì 18 febbraio era a 25.223. In queste tre terribili settimane nelle quali il Coronavirus si è così largamente diffuso in Italia, i titoli del listino principale della Borsa di Milano hanno lasciato sul terreno quasi il 30% del valore.
Per trovare un periodo così nero in sole ventuno giornate occorre tornare indietro al 21 settembre 2001, una data che immediatamente porta alla memoria la tragedia delle Torri Gemelle. Ebbene, allora il calo fu appena peggiore con una perdita relativa del il 31% rispetto all’ultima seduta dell’agosto di quell’anno.
Da quel minimo di quasi 23.900 punti la borsa di Milano rimbalzò fino a recuperare, nelle tre settimane seguenti, quasi il 27% del valore. Che succeda anche questa volta, stretti tra la crisi innescata di Covid-19 da un lato e la caduta del prezzo del petrolio che fa soffrire i titoli energetici dall’altro, non possiamo saperlo. E purtroppo, nel caso in cui domani ci fosse un nuovo calo con la chiusura sotto i 17.575 punti, assisteremmo invece un nuovo record negativo assoluto.