Numerosi istituti di ricerca si sono misurati in questi giorni nell’offrire modelli in grado di descrivere il contagio. Segnalo il Complexity Education Project, un gruppo di ricerca dedicato allo studio e alla diffusione di metodi e conoscenze su reti e sistemi complessi. Qui potete vedere una simulazione non sul Covid ma sul funzionamento del contagio di una generica epidemia. Il Complexity Education Project ha tradotto in italiano la simulazione “Outbreak”, realizzata da Kevin Simler.
Va detto che gran parte di questi modelli sono pubblicati da matematici e statistici e quindi non tengono conto delle specificità di questo virus, che ricordiamo, è ancora allo studio da parte dei virologi di tutto il mondo. Questo per dire che non siamo di fronte a esercizi di stile ma a modelli che rispondono a logiche matematiche. Qui Mauro Melis, scherza sull’affidabilità di queste proiezioni. Solo da un punto di vista artistico segnaliamo quindi l’infografica che trovate su Visual capitalist e che ha come oggetto la “matematica del contagio”. I conti li ha fatti il Signer Laboratory del Moores Cancer Center dell’Università di San Diego. I ricercatori hanno stimato che il Ro (il tasso che misura il contagio) di COVID-19 è 2,5. In media, un individuo infetto diffonderà la malattia ad altre 2,5 persone. Infine, hanno assunto una correlazione lineare diretta tra interazioni sociali e R0. Ciò significa che quando una persona infetta riduce del 50% il contatto fisico con gli altri, diffonde la malattia di un valore inferiore al 50%.
Più in generale possiamo asserire che i modelli attualmente usati in gran parte originano dal modello proposto da Kermack e McKendrick nel 1927. Il modello Sir che viene spiegato nel video prevede la divisione della popolazione in compartimenti, quello dei suscettibili, (S), gli individui sani che possono essere infettati, gli infetti e i rimossi (R), compartimento che comprende coloro che sono guariti e immuni e (nella trattazione originale) anche coloro che sono morti per la malattia. Ogni persona può trovarsi, in ogni momento, in uno dei seguenti stati: Suscettibile / Infetto / Recuperato. In questa contestualizzazione del problema, le persone che non hanno mai contratto la malattia (S) possono infettarsi (I) e poi, probabilmente, guarire (R). In altre parole le persone che non sono state infettate (suscettibili), possano diventare infette per poi guarire o, purtroppo, morire. Nel caso del covid-19, il quadro è reso più complesso perché, per semplificare va aggiunto un paziente asintomatico ma ancora non infetto che è comunque in grado di trasmettere il virus.