La diffusione del virus sembra molto superiore a quella che raccontano i dati ufficiali. Lo sostiene InTwig, società bergamasca che ha elaborato una proiezione sui livelli di contagio da Covid19 in Regione Lombardia integrando i dati provenienti dal monitoraggio dei decessi nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Milano con i dati Istat resi noti il 9 aprile 2020 (disponibili online).
I contagiati sarebbero 972mila a fronte dei 46.493 ufficiali; mentre i morti attribuibili a Covid19 sarebbero 15mila a fronte degli 8.272 ufficiali (dati ufficiali al 3 aprile 2020).
La geografia del contagio. Come si vede dal grafico la diffusione di Covid19 appare molto eterogena, con l’area ovest della Lombardia molto più colpita rispetto all’area est. La mappa dei dati, Comune per Comune, delinea una direttrice del contagio che dal cremasco risale verso nord seguendo almeno in parte il fiume Serio per poi giungere alle Valli bergamasche. Secondo le stime, nel bergamasco e nel cremonese hanno contratto il Covid19 rispettivamente il 27% e il 23% della popolazione, 1 abitante su 4. Nel lodigiano, primo “focolaio ufficiale” della Lombardia, risulterebbe positivo 1 abitante su 5 (21%). Seguono a relativa distanza Brescia e Pavia (14% e 13%). “La nostra metodologia – scrive Aldo Cristadoro, fondatore di Intwig e Professore in Metodi digitali presso Università degli Studi di Bergamo – è complementare a quella utilizzata dalla Protezione Civile nella convinzione che per capire i fenomeni complessi è sempre più importante agire in un’ottica di integrazione di dati e con un approccio metodologico multidisciplinare”.o 15mila rispetto ai 8.272 morti ufficiali per Covid19 (quasi il doppio)”.
Nota metodologica
Le stime sono svolte sulla base delle seguenti fonti:
– Analisi storico demo.istat.it
– Dati raccolti da InTwig e alcune testate locali (L’Eco di Bergamo, Il Giornale di Brescia, La Provincia di Cremona e Il Corriere della Sera Ed. Milano)
– Dati sulla mortalità pubblicati da Istat il 9 aprile 2020
Le analisi sono effettuate sulla base di un algoritmo di stima che aggrega i dati su base di cluster territoriali omogenei. L’algoritmo consente quindi di stimare la consistenza del numero di contagi e di decessi anche nei comuni mancanti.
Le stime, prodotte su dati reali dei decessi, si basano su un tasso di letalità dell’1,57%, in linea con il report dell’Imperial College.