Nella notte di domenica 26 aprile un terremoto di magnitudo 3,1 (e con epicentro a soli 2,5 km dalla superficie) ha svegliato l’area dei Campi Flegrei, nelle vicinanze di Napoli. L’attività sismica del 2020 ha già fatto registrare in Italia o nelle vicinanze del nostro paese 80 scosse con magnitudo di 3 o superiore. Il dato, superiore a quello dello scorso anno (i fenomeni di questa intensità furono soltanto 43) è tuttavia inferiore alla media dei quadrimestri dal 1985 al 2019, che si attesa attorno a 116 eventi.
I fenomeni di maggiore intensità si sono registrati nelle vicinanze di Tirana e di Zagabria. Nei pressi della capitale albanese il 28 gennaio si verificò un evento sismico di magnitudo 5 mentre è del mese scorso una scossa di 4,9 che ha provato danni alla capitale croata.
L’Italia è per conformazione geografica un territorio ad elevata sismicità e nella storia antica si sono registrati numerosi fenomeni devastanti. Il più intenso di tutti fu probabilmente quello del 1693 che interessò la Val di Noto in Sicilia e che, secondo alcune stime, provocò circa 60mila morti. 100mila invece furono le vittime tra Messina e Reggio Calabria nel 1908 e la metà, sempre nelle due città dello stretto, si registrarono 125 anni prima in un altro sisma che interessò la stessa zona.
In epoca più recente, a partire dal 2000, si ricordano quello dell’ottobre 2002 a San Giuliano di Puglia, quello dell’Aquila il 6 aprile 2009 e le scosse in Emilia nel maggio del 2012. Nell’agosto del 2016 furono colpite Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto e ancora, nell’ottobre dello stesso anno, Norcia con il terremoto più forte del XXI secolo in Italia. Infine, nel gennaio 2017, l’Abruzzo venne nuovamente colpito da una serie di scosse molto intense che provocarono morti, feriti e numerosi danni.
Nell’Info Data sopra è possibile selezionare l’anno e l’intensità di magnitudo per vedere la cartina e il grafico con tutti gli eventi riportati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).