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Disuguaglianza made in Usa. Come sta la comunità afro-americana? Disoccupazione, reddito e istruzione

Nel primo trimestre 2020 negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione fra gli afro-americani è doppio rispetto a quello della popolazione bianca caucasica. Giovani e meno giovani fa poca differenza. Fra gli afro-americani è disoccupato il 22% dei 16-29 enni, il 14% dei 20-24, l’8% dei 35-34 enni, il 5% dei 35-54 enni. Fra la popolazione latina le cose non vanno molto meglio, anche se con percentuali di disoccupazione inferiori.

Nel 2018 il 60% della popolazione afro-americana guadagnava meno di 50 mila dollari annui, contro il 40% della popolazione bianca nella stessa condizione. Un “black” su cinque deve farsi bastare meno di 15 mila dollari annui, e un altro 12% meno di 25 mila dollari.

La pandemia di COVID-19 si è abbattuta violentemente come un’onda nel bel mezzo di un paese sempre più binario, trascinando con sé le strutture più vulnerabili.

Anzitutto, la famigerata classe media esiste sempre meno. La percentuale di adulti americani che vive in famiglie a medio reddito è diminuita passando dal 61% del totale degli americani del 1971 al 51% nel 2019 (dati Pew Research). Durante questo periodo, la percentuale di adulti nella fascia di reddito superiore è aumentata dal 14% al 20%, mentre la percentuale nella fascia di reddito inferiore è aumentata dal 25% al 29%

In termini assoluti il reddito mediano di una famiglia afro-americana nel 2018 si aggira intorno ai 41 mila dollari, quello di una famiglia latina ai 54 mila dollari, quello di una famiglia americana bianca sui 70 mila dollari, mentre i redditi mediani degli asiatici – i più ricchi di tutti – superano quota 87 mila dollari annui.

Il tasso di povertà per gli afroamericani e gli ispanici è particolarmente rigido, con il 27% e il 23,5% di persone, rispettivamente, al di sotto della soglia di povertà. Nel 1968, a vivere in condizioni di povertà era un terzo degli afro-americani (34%).

Si chiama Geography of poverty  , il viaggio attraverso l’ “America dimenticata” scritto da scritto da Trymaine Lee con foto di Matt Black e prodotto da Amy Pereira, Mina Liu e Sam Petulla. Un reportage lungo gli Stati Uniti per raccontare la vulnerabilità, gli americani schiacciati dalla morsa della povertà, dai deserti del sud-ovest attraverso la cintura nera del sud, alle città industriali post-industriali e arrugginite che punteggiano il Midwest e il nord-est. Da un confine all’altro negli ultimi anni – scrive Lee – gli alti tassi di povertà hanno paralizzato intere comunità, lasciando persone a morire di fame, senza speranza che verranno giorni migliori.

In trent’anni il reddito mediano delle famiglie afro-americane è passato dai 34 mila dollari del 1990 ai 41 mila di oggi, (+21%). Quello delle famiglie bianche è passato da 56 mila dollari del 1990 a 70 mila dollari del 2018 (+24%). Ciò significa che nel 1990 il gap fra i redditi di bianchi e neri era di 22 mila dollari annui, mentre nel 2018 sale a 29 mila dollari.

In generale negli Stati Uniti la disparità di reddito si è ampliata negli ultimi decenni, mentre la mobilità verso l’alto è diminuita. Una piccola percentuale di americani detiene la maggior parte della ricchezza in questo paese e le lievi diminuzioni del tasso di povertà nazionale hanno fatto ben poco per arginare il fiume di chi vive lungo i margini.

Come sottolinea un’analisi di Pew Research dal titolo 6 facts about economic inequality in US, indipendentemente dall’etnia, il divario di ricchezza tra le famiglie più ricche e più povere d’America è più che raddoppiato. Nel 1989, il 5% più ricco di famiglie aveva 114 volte più ricchezza delle famiglie nel secondo quintile (il secondo gruppo  più povero). Nel 2016, il 5% dei più ricchi detenevano 248 volte la ricchezza del secondo quintile.

Le famiglie più ricche sono anche le uniche la cui ricchezza è aumentata negli anni dopo l’inizio della Grande Recessione. Dal 2007 al 2016, il patrimonio netto medio del 20% degli americani più ricchi è aumentato del 13%, quello del 5%, più ricco è aumentato del 4%. Al contrario, il patrimonio netto mediano delle famiglie più povere è diminuito di almeno il 20%. Le famiglie nel secondo quintile più basso hanno subito una perdita del 39%. Il reddito medio delle famiglie afro-americane nel 2018 è inoltre in leggero calo del 2007, prima della Grande recessione.

Negli ultimi cinquant’anni i redditi della “classe media” sono leggermente cresciuti, ma a un ritmo più lento rispetto a quelli di livello superiore. Dal 1970 al 2018, il reddito medio della classe media americana è passato da 58,100 a 86,600 dollari annui (+49%), contro il +64% dei redditi degli statunitensi più abbienti.

Cruciale è l’accesso all’istruzione terziaria, all’Università. Nell’anno accademico 2014-15 (dati governativi) hanno ottenuto un Bachelor (laurea triennale) 1.210.523 studenti bianchi, 192.715 afro-americani e 217.718 latini. Se consideriamo i dottori di ricerca, si contano nel medesimo anno 108.912 laureati bianchi, 13.278 afro-americani e 11.257 latini.

L’empowerment della popolazione non bianca sarà un tema importante in una società americana che – stima Statista – nel 2060 sarà composta sempre meno da bianchi e più da afro-americani e da latini.