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cronaca

L’impatto del Covid-19 sulla nostra dieta mediatica e sul giornalismo

Guardiamo sempre la Tv e ci informiamo on line, leggiamo sempre meno la carta stampata. Una tendenza, quest’ultima, difficile da invertire, specie se si considera che durante la pandemia abbiamo aumentato, e di molto, il nostro utilizzo degli smartphone. Più in generale, sono tempi tutt’altro che semplici per l’informazione italiana: la maggior parte delle persone non si fida dei giornalisti e delle notizie che riportano. Questo, in estrema sintesi, il rapporto tra gli italiani e il giornalismo.

Per ricostruirlo, Infodata, si è affidata a diverse fonti. Intanto il Digital News Report, compilato dal Reuters Institute for the study of Journalism in collaborazione con l’Università di Oxford, che mostra la percentuale di utilizzo di Tv, carta stampa e media digitali per accedere alle news.

Come si può notare dal grafico, negli ultimi anni l’informazione on-line, comprensiva dei social media, si è giocata il primato, se il lettore consente la metafora sportiva, con quella televisiva. Escludendo i social, però, la Tv resta la principale fonte di notizie per gli italiani. In caduta libera, invece, la percentuale di coloro che leggono la carta stampata.

Una tendenza, quella della riduzione della lettura dei giornali cartacei, che rischia di subire una decisa accelerazione a causa dell’epidemia di Covid-19. Il nuovo coronavirus ha infatti costretto gli italiani in casa per settimane e una delle conseguenze di questo lockdown è stato l’aumento dell’utilizzo degli smartphone.

Tra i cinque Paesi monitorati da Nielsen nel suo rapporto “Covid-19: Tracking the impact on media consumption”, l’Italia è seconda solamente agli Stati Uniti per quanto riguarda l’aumento nell’utilizzo dei device mobile per accedere alle notizie nel mese di marzo del 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un aumento nei consumi di news che rende ancora più urgente affrontare il tema della scarsa fiducia che gli italiani ripongono nei media. Non solo è bassa in generale (29%), ma anche quando si chiede alle persone se si fidano delle testate sulle quali si informano, le risposte positive sono solo il 38%.

Il filtro posto sotto il titolo permette di scomporre il campione per genere e per fasce di età. Ma anche in questo modo, resta il tema della scarsa fiducia che gli italiani ripongono nei mezzi di informazione. E forse questo, al di là del mezzo che viene utilizzato per accedere alle notizie, è il problema più urgente che il giornalismo deve affrontare.