L’aria che tira è diventata un problema. Sopratutto in Occidente e nelle grandi città. Ce ne siamo accorti oramai da alcuni anni anche in Italia e anche in questi giorni. Da qui l’idea di mappare che di mestiere o per hobby mappa le condizioni dell’aria.
Questa mappa, realizzata nell’ambito del progetto World Air Quality, mostra la situazione dell’aria in Italia, o almeno di quelle zone monitorate, mentre scriviamo, IQAir, è svizzera e attiva nel settore della purificazione e filtrazione d’aria, la mappa è realizzata utilizzando i loro dispositivi. Qui trovate la loro storia. Il servizio di mappa AirVisual si appaggio a una rete globale di stazioni di monitoraggio governative e sensori certificiati dalla stessa AirVisual. La mappa e il servizio fornisce dati in tempo reale e previsione sull’inquinamento atmosferico.
L’Arpa e la mappa italiana. L‘Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente si occupa della prevenzione e della protezione dell’ambiente, affianca le istituzioni regionali e locali in molteplici attività: dalla lotta all’inquinamento atmosferico e acustico agli interventi per la tutela delle acque superficiali e sotterranee, dal monitoraggio dei campi elettromagnetici alle indagini sulla contaminazione del suolo e sui processi di bonifica. Questa mappa utilizza i dati delle sedi regionali dell’Arpa. In particlare viene rilevata la qualità dell’aria in tempo reale per oltre 10.000 stazioni nel mondo.
Nel sito sono disponibili i dati delle emissioni in base al tipo di inquinante. Qui sotto invece nel caso della Lombardia potete vedere le mappe che rende disponibili.
Come si calcola l’indice Iqa. Gli inquinanti solitamente inclusi nella definizione degli indici di qualità dell´aria sono quelli che hanno effetti a breve termine, quali il monossido di carbonio (CO), il biossido di azoto (NO2), l´ozono (O3), il biossido di zolfo (SO2), il particolato (PTS, PM10 o PM2.5 a seconda delle dimensioni). Tale scelta, seppur discutibile, nasce dal fatto che gli indici sono formulati nell´ottica di dare indicazioni quotidiane alla popolazione per evitare proprio tali tipi di effetti (in genere di tipo cardiovascolare o respiratorio). Nel calcolo dell´indice per l´Emilia-Romagna si è deciso di includere solo il PM10, l´NO2 e l´O3 che tra gli inquinanti con effetti a breve termine sono quelli che nella nostra regione presentano le maggiori criticità. Sono stati invece esclusi il CO e l´SO2 che hanno conosciuto negli ultimi decenni una drastica diminuzione delle loro concentrazioni tanto da essere ormai stabilmente e ampiamente sotto ai limiti di legge.
Una volta definiti gli inquinanti, i passaggi principali nella costruzione di un indice di qualità dell´aria :
1. Costruzione di una scala adimensionale (sottoindice) per ogni inquinante.
2. Costruzione di un indice sintetico unico, a partire dai sottoindici definiti per ogni inquinante.
Il sottoindice per ogni inquinante viene definito dividendo la concentrazione misurata o prevista dell´inquinante considerato per il limite previsto dalla legislazione per la difesa della salute (nel caso di più limiti si sceglie il più basso) e moltiplicando per 100.
Il sistema MonIQA. Per monitorare lo stato dell’aria è stato lanciato anche “MonIQA” : un sistema interattivo che permette di consultare on line i dati aggiornati quotidianamente sulla qualità dell’aria nelle città di tutto il Paese: in un’unica mappa intuitiva, sono assegnati cinque colori a cinque gradazioni diverse di qualità dell’aria a seconda della concentrazione delle sostanze come particolato atmosferico, biossido di azoto, monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene. Praticamente, cliccando sulla città viene fuori una finestra in cui sono indicati i risultati della misurazione delle sostanze inquinanti con il relativo limite di riferimento, quindi l’indice percentuale e il giudizio globale. Realizzato dal dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e dal Laboratorio Nazionale Smart Cities del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini), il sistema – scaricabile come app per Android – cattura i dati emessi separatamente dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (Arpa) e li unisce nella mappa.
Come funziona? Basta inserire il nome della regione e si va direttamente alla mappa interattiva. Il sito riporta i valori di qualità dell’aria che sono stati pubblicati e validati dalle agenzie Regionali per la Protezione dell’ambiente (Arpa)
La Commissione europea. Una mappa interattiva che consente ai cittadini di monitorare la qualità dell’aria in tempo reale nelle città dell’Ue. La piattaforma è stata lanciata dall’Agenzia dell’Ambiente e dalla Commissione europea. Gli utenti possono cercare o ingrandire qualsiasi città o regione in Europa per verificare la qualità dell’aria e le misurazioni per ognuno degli inquinanti più pericolosi: particolato fine (Pm10 e Pm2,5), ozono, diossido di azoto e diossido di zolfo. L’indice si basa sulle rilevazioni delle stazioni di monitoraggio, contrassegnate da punti colorati sulla mappa. L’indice e la mappa interattiva la trovate a questo indirizzo . Mentre le informazioni su standard e fonti da cui vengono prese queste informazioni si trovano a questo indirizzo. Se cliccate la foto andate direttamente alla mappa interattiva. I dati sull’Italia NON sono aggiornati
Qui Oms. I dati sono aggiornati al 2018 e la fonte e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Più dell’80% delle persone che vivono in aree urbane è esposta ad aria con livelli di inquinamento superiori ai limiti dell’Oms. Lo scrive la stessa organizzazione precisando che il calcolo è naturalmente relativo a quelle aree metropolitane dove viene monitorata la qualità dell’aria. Come si vede nella mappa se è vero che tutte le città rilevano presenza di inquinanti quelle dove si rischia di più sono le metropoli a più basso reddito. Secondo il database dell’Oms che trovate qui, il 98% delle città più povere e con più di 100mila abitanti non soddisfa i parametri di qualità dell’aria scritti dall’Oms. Nei Paesi più ricchi questa percentuale scende al 56%. A settembre era stato calcolato sempre dall’Oms che il 92% della popolazione mondiale viveva in luoghi dove i livelli di qualità dell’aria non soddisfano i limiti fissati dall’Oms per le particelle sottili, ovvero una media annuale di 10 microgrammi per metro cubo.
Il database oggi copre tremila città in 103 Paesi nel mondo. Qui la mappa realizzata dall’Oms. Cliccando sulla mappa si ha uno zoom che arriva a livello provinciale. Molti dei dati sono relativi al 2013 per quanto riguarda l’Italia.
Metodologia. Le stime sono state calcolate utilizzando categorie e metodi standardizzati per migliorare la comparabilità tra i diversi paesi. In altre parole, questo approccio può determinare in alcuni casi le differenze tra le stime presentate qui e le statistiche nazionali ufficiali elaborate e approvate da singoli Stati membri dell’Oms. Queste differenze tra l’Oms e le statistiche nazionali possono essere più grandi per i paesi con piccole città. Sempre l’Oms sottolinea come queste stime sono altresì soggette a notevoli incertezze, soprattutto per i paesi con deboli sistemi di informazione statistica.