L’Italia è agli ultimi posti in Europa nel rapporto tra occupati e pensionati. Peggio fanno solo Croazia, Grecia, Finlandia, Slovenia, Romania e Francia, mentre al top ci sono Irlanda, Regno Unito ed Estonia. I dati arrivano da Eurostat ed indicano la percentuale di popolazione con più di 18 anni che ha un lavoro e quella che gode invece di un trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità.
Le colonne azzurre indicano la percentuale della popolazione over 18 che ha un lavoro, quelle gialle fanno invece riferimento alla quota di pensionati. I Paesi sono ordinati in base alla differenza in punti percentuali tra i due valori. Più è alta, più si trovano a sinistra e viceversa.
I dati, aggiornati al 2018, parlano di un 46,4% di italiani maggiorenni che ha un’occupazione. Per contro il 22,2% della popolazione maggiorenne è in pensione dopo una vita di lavoro. Numeri tutt’altro che confortanti, specie se confrontati con il 62,1% di occupati in Estonia e nel Regno Unito e il 14,3% di pensionati irlandesi.
Appunto i tre Paesi che occupano le posizioni di vertice di questa particolare classifica. E se Dublino unisce un’alta percentuale di occupati (58,6%) e una bassa di pensionati, Tallin (22,7%) e Londra (22,4%) hanno invece una quota di persone in pensione in linea sia con il dato italiano che con la media europa del 24,6%. A premiarle è la percentuale di occupati al 62,1% in entrambi i Paesi, valore record in Europa nell’anno considerato.
Il nostro Paese paga soprattutto il fatto di avere il terzo più basso valore di occupati a livello continentale. Peggio di noi fanno solo la Croazia, dove lavora il 44,5% degli over 18, e la Grecia, che vede una percentuale di occupati pari al 40,9% fra i maggiorenni. Altro dato tutt’altro che confortante, queste sono le uniche tre nazioni europee a vedere una quota di occupati tra i maggiorenni inferiore al 50%. Decisamente un problema, a prescindere dalla percentuale di pensionati.
