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cronaca

Serie tv, Watchmen fa il pieno di nomination agli Emmy. Anche quest’anno Netflix batte Hbo

Centosessanta nomination agli Emmy, Netflix si conferma il grande mattatore a quelli che sono considerati gli Oscar delle serie tv. Dopo essere stato superato per la prima volta da Netflix nel 2018, la più importante emittente televisiva statunitense a pagamento, quella per intenderci di Game of Thrones, è stata retrocessa al secondo posto ancora una volta alle nomination agli Emmy di quest’anno. Per essere più precisi, Hbo ha visto le sue nomination passare da un record di 137 nel 2019 a un minimo di cinque anni di 107 quest’anno, Netflix invece ha ricevuto più nomination da quando l’Accademia delle arti e delle scienze televisive ha inventato questo premio. Quest’anno erano in gara per la 72esima edizione dei premi oltre 500 produzioni realizzate tra giugno 2019 e lo scorso maggio, finite dunque prima dello scoppio della pandemia. Vediamo come è andata.

Il 2020 dovrebbe quindi confermarsi una edizione storica capace di segnare uno spartiacque nella storia delle serie tv. Molte infatti le novità.  Apple Tv e Disney+ hanno ricevuto le prime candidature agli Emmy rispettivamente per le serie “Morning Show” e “The Mandalorian”. Watchmen  ha ottenuto ben 26 candidature seguita da Marvelous Mrs. Maisel con 20 candidature. Ozark e Succession hanno conquistato entrambe 18 candidature. . Deludente la mancanza di Westworld (qui uno nostro speciale) come miglior serie drama e un sorprendente gruppo di volti noti di Hollywood nella categoria miglior attore in una miniserie o film tv. Tra le “prime volte”, l’irriverente show di Hulu “Ramy” con Ramy Youssef ha conquistato la prima nomination a un Emmy per una sitcom musulmano-americana. Tanti grandi ritorni, tra cui le favorite della vigilia Olivia Coleman per “Crown”, le due rivali di “Killing Eve”, Sandra Oh e Jodie Comer, e Rachel Brosnahan di “Mrs. Meisel” di Amazon. Candidata anche Cate Blanchett per la parte della ultra conservatrice Phillys Schlafly in “Mrs. America“. Tra gli show in lizza – i vincitori saranno annunciati da Jimmy Kimmel sulla Abc) il 20 settembre – ci sono anche le miniserie “Umbelievable” e “Unorthodox“, la cui protagonista Shina Haas e’ candidata come attrice in una serie limitata, e “Handmaid’s Tale” per la terza stagione della saga distopica tratta dal romanzo di Margaret Atwood che peraltro aveva lasciato tiepida la critica.

 

 

I film sono il genere on demand più visto durante il lockdown, superando anche le serie tv; tendenza che si è mantenuta anche al termine della quarantena e che ha allargato a nuove componenti della popolazione con una accelerazione verso la riduzione del divario generazionale nella fruizione dei media. Nel 2019 l’home entertainment nel mercato audiovisivo italiano ha sviluppato complessivamente un giro d’affari di 255,6 milioni di euro, con una contrazione dell’11,5% rispetto al 2018. In continua crescita il digitale: sale al 39,7% di quota a valore dal 33,2% del 2018. A seguito della pandemia le famiglie italiane hanno dedicato molto del loro tempo (+32% rispetto alla fase pre covid) nella fruizione di entertainment, in particolare la ricerca e il consumo di video digitali sono cresciuti del 73%. In questo senso è da segnalare una riduzione del divario generazionale e il mantenimento dell’attenzione da parte delle persone verso i contenuti media anche nella fase 2 (+38%).
Sono i dati rilevati da GFK Italia per Univideo, l’associazione di categoria che rappresenta gli editori audiovisivi su media digitali (DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD) e online (piattaforme di distribuzione digitale) . Si consolida sempre più, dal punto di vista della propensione all’acquisto di prodotti audiovisivi, una distinzione tra una nicchia di valore, che conferma affezione e attenzione rispetto al supporto fisico, DVD e Blu-ray, e una parte di popolazione, costituita prevalentemente da giovani e adulti, che ritrovano nell’offerta digitale di contenuti un’opportunità per soddisfare esigenze di svago e di rilassatezza, fruendo principalmente di film e serie tv. Sia nella fase di accesso che di possesso, tra tutti i contenuti media, l’home entertainment rimane centrale in termini di preferenza, grazie ad una sempre maggiore qualità nella prestazione video e all’eccellenza autorale dei cataloghi offerti.