I numeri, fortunatamente, non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli della pandemia di Sars-CoV-2. In questo caso si parla di 5.500 decessi registrati in tutta Europa nell’intero 2017. Ma durante quest’anno, l’ultimo per il quale si abbiano a disposizione dei dati, l’Italia è il Paese che ha visto il tasso standardizzato di morte per epatite virale più alto di tutto il continente europeo. I numeri li ha diffusi Eurostat e Infodata li ha utilizzati per costruire questa mappa:
I territori colorati di arancione sono quelli che presentano un tasso standardizzato, ovvero un numero di casi per centomila abitanti, superiore alla media europea di 1,38. Quelli in azzurro, invece, hanno un valore inferiore. Più la tonalità è scura, maggiore è la distanza dal valore medio continentale.
Con 3,28 decessi ogni 100mila abitanti, l’Italia è il Paese europeo con la maggiore incidenza, seguita dalla Lettonia con 3,1 e dall’Austria con 1,88. Questo a livello nazionale. Scendendo a livello regionale, sette delle dieci realtà più colpite sono italiane.
L’incidenza maggiore, pari a 5,28 decessi ogni 100mila residenti, la si registra in Sardegna. Quindi si incontrano la Puglia con 5,07 e la Basilicata con 4,86. La prima realtà straniera è il Liechtenstein, dove nel 2017 si sono registrati 3,47 morti per epatite virale ogni 100mila abitanti. La regione italiana con l’incidenza minore, peraltro l’unica a presentare un dato inferiore alla media europea, è la provincia autonoma di Bolzano, dove nel 2017 i decessi dovuti all’epatite virale sono stati 0,52 ogni 100mila residenti.