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tecnologia

Aiutare il mondo con le mappe. Pensiero critico della società data-driven (nona puntata)

 

 

Vuoi aiutare capire il mondo? Costruisci una mappa. O almeno dai una mano. La community builder Rebecca Firth al Ted ha spiegato in che modo il team umanitario OpenStreetMap (HOT) sta utilizzando software open-source per mettere un miliardo di persone sulla mappa nei prossimi cinque anni. Questo piano ambizioso fa parte del progetto Audacious, l’iniziativa di TED per ispirare e finanziare il cambiamento globale.  OpenStreetMap (OSM) è un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe del mondo a contenuto libero. Il progetto punta ad una raccolta mondiale di dati geografici, con scopo principale la creazione di mappe e cartografie.

La caratteristica fondamentale dei dati geografici presenti in OSM è vengono distribuiti con una licenza libera, la Open Database License: è cioè possibile utilizzarli liberamente per qualsiasi scopo, anche commerciale, con il solo vincolo di citare la fonte e usare la stessa licenza per eventuali lavori derivati dai dati di OSM. Tutti possono contribuire arricchendo o correggendo i dati. Una alternativa proprietaria che riprendeva le pratiche di crowdsourcing introdotte dalla comunità di OpenStreetMap era Google Map Maker, nel quale i contributi dell’utente potevano essere inseriti su Google Maps a fronte di validazione, impedendone il riutilizzo da parte di terzi. A noi di Infodata piacciono molto le mappe, quello che rappresentano e chi contribuisce a dare una mano per costruirle.

 Nuovo video segnalato da utenti-lettori del blog per riflettere sulle prospettive di una società mossa dai dati
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