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cronaca

Decrescita di sicuro, felice mica tanto. L’impatto della pandemia sulle emissioni di CO2

Decrescita di sicuro, felice mica tanto. Le misure di lockdown introdotte dai governi per contrastare la pandemia di Covid-19 avranno un effetto pesante sull’economia, con previsioni di crescita riviste al ribasso praticamente ovunque. Se si produce meno, però, si inquina anche di meno, nel senso che si tagliano le emissioni di gas serra. Già, ma di quanto? Per capirlo, Infodata ha provato un confronto con quanto avvenuto con la crisi del 2008. Il risultato è riassunto in questa mappa:

Il punto di partenza sono state le percentuali di calo del prodotto interno lordo dovute alla crisi dei mutui subprime, forniti da Eurostat. Ufficio statistico europeo che ha reso disponibili anche i dati relativi alle emissioni di gas serra da parte dell’industria nel 2008 e nel 2009, sulla base dei quali Infodata ha calcolato la variazione percentuale. Infine ci si è rivolti al Fondo monetario internazionale per le stime di riduzione del Pil nel 2020.

Dopodiché si è applicata una semplice proporzione matematica: il calo percentuale del Pil nel 2009 sta al calo delle emissioni di CO2 registrato nello stesso anno come la contrazione del prodotto interno lordo previsto per il 2020 starà alla riduzione delle emissioni.

Una procedura che farà giustamente inorridire gli statistici e che presenta tutti i difetti di un calcolo effettuato senza tenere conto di come sia cambiata la produzione industriale negli ultimi dieci anni in termini di rispetto per l’ambiente. E di quanto la manifattura si sia sviluppata in Paesi come quelli dell’ex patto di Varsavia.

A testimonianza dell’errore di calcolo c’è il caso del Belgio, che secondo questa proiezione dovrebbe vedere una riduzione dei gas serra generati dall’industria superiore al 100%. Ma anche quello della Bulgaria che, poiché nel 2009 vide una crescita del Pil di poco inferiore all’1%, quest’anno dovrebbe veder raddoppiare le proprie emissioni di CO2.

Calcoli fallaci, dunque, anche se la sostanza di fondo rimane. L’impatto del lockdown sull’economia si tradurrà anche in una riduzione delle emissioni inquinanti. Tanto positivo quest’ultimo, quanto negativo il primo. Perché, così come prima della pandemia, il tema resta quello di conciliare la crescita economica con la decrescita delle emissioni di gas serra.

Ultimi commenti
  • Gustavo Cecchini |

    Cat1237WebSocialFbASiterProfGCecchiniEuropaFederazioneClimaModificaEmissioniInquinamentiStatiIstituzioniRiformeMinisteriPianificazioneProgrammazioneTerritorioEconomiaSocietaAmbienteEcologiaUmanaRGC11.12.2020 E va bene Marco Pinchetti, decrescita delle emissioni di gas serra e stagnazione economica. Ti sta bene? Non riesci a capire che occorre anche cambiare modelli di vita della popolazione e riequilibrare i divari economici e sociali in Europa, facendo crescere le Comunità locali dando loro autonomia di scambi di beni e servizi. Intercomunalità, MacroRegioni, anche transfrontaliere ed Europa Federata. Costruzione di Ministeri Nazionali di coordinamento per la pianificazione e programmazione del territorio per riaccoppiare politica e cultura interdisciplinare, formazione, partecipazione e comunicazione. Il denaro deve tornare ad essere un mezzo per lo scambio e non l’idolatria dei popoli e delle Nazioni. Lavoro e tempo libero dovranno equilibrarsi con l’epoca della robotica e delle telecomunicazioni a vantaggio del vivere, conoscere e del viaggiare. Ritorno alla natura, all’agroforestale e all’ecologia umana sostenibile.

  • marco Pinchetti |

    C’è un problema nella conclusione. Non è possibile “conciliare la crescita economica con la decrescita delle emissioni di gas serra”. Tecnicamente si chiama “decoupling” o “disaccoppiamento”.

    Non è possibile. Non ci sono esempi in passato di disaccoppiamento duraturi e non locali.

  • marco Pinchetti |

    La crescita dell’economia con la decrescita delle emissioni non è possibile. I due fenomeni sono sempre stati accoppiati e correlati fortemente.

    Il decoupling tra le due crescite è un mito. Esistono già articoli scientifici in merito

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