La più pericolosa di tutte è senza dubbio la Lettonia. Qui il tasso standardizzato di morte per omicidio, in altre parole i casi ogni 100mila abitanti, è pari a 3,75. Si tratta del valore più alto registrato in tutto il continente. Il dataset arriva da Eurostat, che ha pubblicato i dati relativi al 2017. Sulla mappa sono rappresentati in arancione i territori che presentano un valore superiore alla media dei 27 Paesi dell’Unione, pari a 0,62 ogni 100mila abitanti. In azzurro, invece, quelli con un valore inferiore. Più il colore è scuro, più ci si allontana dalla media.
Prima di procedere, due precisazioni. Sebbene il dataset sia aggiornato al 2017, non per tutte le regioni europee, come ad esempio per la Francia, è disponibile il dato. La scelta è stata quella di utilizzare quello del 2016 qualora fosse presente. Diversamente, la regione non compare sulla mappa. Cliccando su una regione si apre un pop-up che oltre a indicare il tasso standardizzato di morte per omicidio specifica anche l’anno di riferimento.
Il secondo elemento riguarda il fatto che omicidio è una semplificazione di quelle che l’istituto europeo di statistica chiama assault-related death. Una categoria nella quale rientrano i decessi per omicidio e quelli dovuti ad aggressioni non immediatamente letali ma perpetrate con l’intento di ferire o uccidere.
Come detto, è la Lettonia la regione che presenta il tasso standardizzato di morte per omicidio più elevato. O, almeno, così era nel 2017. In generale, i valori più elevati si registrano in generale in Turchia, nell’Europa dell’est e in Paesi scandinavi come la Finlandia, la Svezia e l’Islanda, che per una volta primeggiano in una classifica tutt’altro che piacevole.
Guardando invece all’Italia, occorre subito dire che nel database di Eurostat non sono presenti dati relativi alla Valle d’Aosta e al Molise. Tra le regioni per le quali sono disponibili informazioni, il valore più alto lo si registra in Puglia, con 1,24 decessi ogni 100mila abitanti. Seguono la Sardegna con 0,9 e la Calabria con 0,78. In fondo alla classifica, posizione come detto più ambita, ecco l’Umbria (0,25), la Liguria (0,22) e la provincia autonoma di Bolzano (0,21).