ll reddito di base incondizionato o reddito di cittadinanza o reddito di sussistenza o reddito minimo universale è uno “stipendio” in denaro erogato, a intervallo di tempo regolare, a tutte le persone dotate di cittadinanza e di residenza, cumulabile con altri redditi. Nasce come uno strumento per sconfiggere la povertà e garantire una nuova forma di libertà dalla necessità di avere un lavoro e per vivere. Come misura politica è stata fortemente dibattuta, è una idea divisiva del modo di intendere la società, il ruolo dello Stato e i rapporti di forza tra le classi sociali. Nel corso del tempo ha assunto forme diverse anche a secondo del Paese. In questa infografica di Visual Capitalist vengono riassunte le espressioni di reddito di cittadinanza dagli anni Sessanta a oggi
Il premier Conte (si legga l’articolo sul Sole 24 Ore) per la prima volta, ha aperto alla possibilità di modificare il reddito di cittadinanza
Come funziona in Italia. Come sappiamo è stato introdotto anche in Italia quest’anno, peraltro tra mille polemiche. Domani 30 settembre si chiude la prima fase, cioè finiscono i primi 18 mesi di applicazione della misura anti-povertà introdotta dal primo Governo Conte. Come si legge su 24+ da aprile 2019 ad agosto 2020 il reddito di cittadinanza ha raggiunto 1.168.364 famiglie, in pratica quasi tre milioni di persone. Sono quasi 136mila, invece, i nuclei beneficiari della pensione di cittadinanza (Pdc), che può essere richiesta sopra i 67 anni di età, se la famiglia ha un Isee sotto 9.360 euro e un reddito annuo entro 7.560 euro. Da gennaio 2020 ad oggi il numero dei richiedenti è cresciuto del 25,8 per cento. Nel solo mese di agosto si sono aggiunti 37mila nuovi nuclei beneficiari. La particolarità del reddito di cittadinanza italiano è che chi riceve il beneficio deve dare l’adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo, che può prevedere anche attività di servizio alla comunità; in alternativa deve essere disponibile per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi.
In Europa come è la situazione. dal 1992, l’Unione Europea raccomanda agli Stati membri d’intervenire per combattere l’emarginazione sociale. Al momento solo Grecia e Ungheria non hanno misure di sostegno al reddito per contrastare una povertà dilagante. In Finlandia, invece, la misura, in fase di prova, si è conclusa a fine 2018, mentre la Scozia dovrebbe introdurla a breve. Discorso diverso per quanto riguarda gli altri paesi europei, che prevedono diverse forme di aiuto. In Lussemburgo il reddito per l’inclusione sociale (Revenu d’inclusion sociale – REVIS) prende il posto del precedente reddito minimo garantito (Revenu minimum garanti – RMG) ed è progettato per aiutare le famiglie delle fasce di reddito più basse. In Francia il reddito di cittadinanza è conosciuto come Revenu de Solidarité Active (RSA) e ha l’obiettivo di sostenere economicamente chi non ha un reddito o vive al di sotto della soglia di povertà. In Germania è stato annunciato uno studio triennale sul reddito di base universale sotto la direzione dell”Istituto Tedesco per la Ricerca Economica” e della start-up Mein Grundeinkommen. Il Progetto pilota prevede di trasferire mensilmente sui conti correnti di 120 persone circa 1.200 € per tre anni.
Al di fuori dei confini europei, l’unico paese al mondo che ha istituito il reddito di cittadinanza puro è l’Alaska, che lo eroga nella misura media annua minima di 900 dollari fino a quella massima di 2000. In Kenya la misura è in fase di prova, mentre il Canada lo ha cancellato.
Cosa è il Tbi. In estate le Nazioni Unite hanno chiesto che uno stipendio temporaneo venisse garantito a 2,7 miliardi di indigenti perché possano rimanere a casa e salvarsi dalla pandemia anziché dover lavorare. Uno studio dell‘Undp che trovate qui ha calcolato quanto sarebbe alto il costo di un reddito di base di emergenza (Temporary Basic Income) per tutte le persone sotto la soglia della povertà. La stima è di quasi tre miliardi di persone. Secondo i vari tipi di Temporary basic income il costo totale oscillerebbe dal 0,27% al 0,53% del Pil mensile complessivo dei Paesi in via di sviluppo.
Per un approdondimento sul reddito di base universale consigliamo la lettura di questo non breve articolo su Valigia Blu.
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