Non è, ovviamente, una gara, se non altro per il tema di cui si sta parlando. Ed è un confronto giocoforza condizionato da almeno due fattori. Il primo è ovviamente la gestione della pandemia. Il secondo, più oggettivo, è il numero di posti letto dedicati ai pazienti affetti da Sars-CoV-2. Il grafico che apre questo pezzo è uno strumento che consente di capire come siano andate le cose negli ospedali dei Paesi europei.
I dati arrivano dallo European center for disease prevention and control, che pubblica le informazioni relative ai ricoveri negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva di pazienti positivi al nuovo coronavirus. Di default il grafico mostra i numeri relativi a queste ultime per l’Italia e la Francia. I filtri nella parte bassa consentono di visualizzare i dati legati ai ricoveri in generale e di selezionare altri Paesi. Con l’avvertenza che solo l’Italia è rappresentata da una linea rossa.
Il numero dei ricoverati è espresso come incidenza ogni 100mila abitanti. Probabilmente non l’indicatore più efficace per monitorare la situazione, nel senso che quello che conta è il tasso di saturazione delle terapie intensive. Non avendo il numero di posti letto, però, Infodata non è stata in grado di calcolarlo. Ma tenendo conto che, ad esempio in Italia, la norma parametra il numero letti in terapia intensiva agli abitanti, il numero di ricoverati ogni 100mila abitanti è parso una buona approssimazione per normalizzare i dati. E rendere così possibile un confronto tra nazioni diverse.
I dati sono aggiornati al 14 ottobre. Osservandoli, si nota come la curva dei ricoveri italiana sia ai livelli dei primi giorni di marzo. Il dato positivo è che l’incremento sembra meno rapido di quello visto la scorsa primavera. Bisogna però sottolineare che tra il 14 ed il 19 ottobre si è passati da 0,89 ricoverati in terapia intensiva ogni 100mila abitanti a 1,32. Magari non sarà una crescita esponenziale, ma rimane comunque preoccupante.
Intanto il grafico permette di capire cosa sia successo fino ad oggi. E di fare un confronto con quanto avvenuto negli ospedali degli altri Paesi europei.