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politica

Elezioni Usa, Biden avanti in Florida, dove Trump non può perdere

Scrive il New Yorker, ma lo confermano anche gli analisti le cui previsioni Infodata ha raccontato in queste settimane, che Joe Biden potrebbe diventare il prossimo presidente americano anche senza vincere in Florida. Un discorso che non vale a parti invertite: Donald Trump ha bisogno dei 29 grandi elettori di questo Stato per essere riconfermato alla Casa Bianca.

Ebbene, Infodata è in grado di anticipare che, quando è stato scrutinato il 60% delle schede, Biden ha un vantaggio di oltre 204mila preferenze su Trump. Che sono quasi il doppio delle 112mila di scarto con cui nel 2016 l’allora candidato repubblicano sconfisse Hillary Clinton, aggiudicandosi il trionfo in Florida. Il dettaglio, contea per contea, è illustrato in questa mappa:

No, questo pezzo non è stato pubblicato per errore prima del tempo. E no, Infodata non ha hackerato il sistema elettorale americano. Né, per finire, siamo di fronte ad un complotto dell’intellighenzia per orientare il voto del popolo contro il presidente antisistema per antonomasia. Semplicemente, il dipartimento di Stato della Florida pubblica i dati relativi al numero di elettori che hanno già votato, vuoi di persona vuoi per posta.

Ora, quando negli Stati Uniti ci si registra per votare è possibile farlo dichiarando la propria appartenenza politica. Il DoS della Florida rende pubblico quanti elettori iscritti come democratici e come repubblicani hanno già scelto il proprio candidato. Assumendo che nessuno abbia l’interesse a registrarsi come repubblicano se non lo è e viceversa, Infodata ha costruito questa infografica.

Sulla mappa il colore delle contee tende al blu se è in vantaggio Biden, al rosso se è davanti Trump. E più il colore diventa scuro, maggiore è il distacco in termini di voti assoluti. Il grafico a barre contiene invece anche il dato relativo ai non affiliati. Ovvero a quegli elettori che hanno già votato, ma non si sono schierati all’atto della registrazione. La percentuale di schede scrutinate che apre questo pezzo è calcolata sulla base dell’affluenza di quattro anni fa, quando in Florida votarono poco meno di 9,6 milioni di persone.

Bene, ma quindi Biden ha già vinto? Non è detto. Intanto perché ci sono 1,6 milioni di voti non affiliati che devono essere scrutinati. E che potrebbero confermare come ribaltare il risultato. Certo, partire con un vantaggio di 200mila voti su una base di meno di 10 milioni di elettori significa essere avanti di due punti percentuali. Che potrebbero diventare 3,2 se arrivassero anche i voti di quelle persone che hanno chiesto di votare per posta ma la cui scheda non è ancora arrivata. Si tratta di 553mila repubblicani e 733mila democratici, cui vanno sempre aggiunti 490mila non affiliati.

Insomma, c’è spazio perché Trump vinca, tanto più che il voto via posta è scelto più dagli elettori democratici che da quelli repubblicani. Ma la situazione da queste parti resta da valutare con attenzione. Già perché, diversamente da quelli di altri Stati in bilico, i funzionari elettorali della Florida sono fiduciosi di riuscire a concludere lo spoglio entro la mezzanotte del 3 novembre (le 5 del mattino in Italia). E siccome questo Stato risulterà decisivo solo se dovesse perdere il presidente uscente, l’esito qui potrebbe fare la differenza per una proclamazione immediata del vincitore e lunghi giorni di attesa mentre si contano le schede arrivate via posta nel resto del Paese.