Ci sono zone d’Europa in cui la prima ondata della pandemia da nuovo coronavirus ha colpito più duramente. Ed altre nelle quali è la seconda che si sta rivelando peggiore. A metterle a confronto ci ha pensato Newsworthy, agenzia di stampa datadriven svedese, che ha condiviso i dati attraverso lo European Data Journalism Network. Ed è sulla base di questi numeri che Infodata ha costruito questa mappa:
In un contesto in cui il numero dei contagi dipende dal numero di tamponi effettuati e dalle strategie di tracciamento, valutare l’eccesso di mortalità è uno strumento che consente di valutare l’impatto della pandemia. Questo anche se, ovviamente, non è possibile affermare che l’aumento dei decessi sia legato esclusivamente al Sars-CoV-2.
In ogni caso sulla mappa sono rappresentate in verde quelle province europee nelle quali l’incremento nel numero dei decessi rispetto alla media si è verificato in primavera. In arancione quelle che lo hanno visto in estate. Mentre in marrone quelle che lo stanno vivendo durante l’autunno. Le aree in bianco sono quelle per cui non ci sono dettagli su base provinciale (Nuts3, per i nerd delle mappe). Oppure quelle che hanno registrato una contrazione nei decessi.
L’Italia, che per bocca del presidente Istat Giancarlo Blangiardo supererà quest’anno i 700mila decessi, è stata colpita più duramente nella prima ondata. Gran parte del territorio nazionale, specie al Nord, è infatti colorato di verde. Lo stesso vale per la zona centrale della Spagna, una delle più colpite dalla prima ondata. Così come per quella parte di Regno Unito per cui si abbiano a disposizione dei dati. Anche la Svezia ha visto il maggiore incremento nella mortalità in primavera.
Nella Francia meridionale, invece, il maggiore aumento della mortalità coincide con la seconda ondata. Lo stesso vale per i paesi dell’Europa dell’Est. Si tratta, bene dirlo, di dati che potrebbero cambiare. Nel senso che non tutti i numeri relativi all’autunno sono aggiornati alla stessa settimana. In alcuni casi si arriva alla 48sima, in altri ci si ferma alla 44sima. Possibile, quindi, che in futuro alcune province possano diventare ‘marroni’. Di sicuro, però, se lo sono già significa che in questi territori la seconda ondata è stata più dura della prima.