Articolo uscito il 20 settembre 2020
Maap è l’acronimo di Multi-Mission Algorithm and Analysis Platform. Nasce come progetto di collaborazione tra la Nasa ed Esa, gli enti spaziali di Stati Uniti ed Europa, per per supportare la ricerca sulle biomasse forestali. L’intendo è quello di riunire dati, algoritmi e capacità di elaborazione rilevanti in un ambiente cloud comune al fine di studiare dallo spazio alberi e pianti sulla superficie terreste. I dati raccolti ed elaborati attraverso Maap saranno messi a disposizione della comunità scientifica e utilizzati, tra le altre cose, per disegnare una mappatura più accurata delle foreste di tutto il mondo.
Come si legge qui la piattaforma nasce per essere interoperabile. I metadati vengono raccolti e pubblicati in Common Metadata Repository ( CMR ) tramite Metadata Management Tool (MMT). La piattaforma e l’approccio di gestione dei dati, si legge nel sito, sono progettati per ridurre le barriere all’uso dei dati. Qui, per cultura personale, trovare le linee guida della Nasa sull’uso degli Open data. La versione pilota di Maap fa parte della missione spaziale Biomass e il sito lo trovate qui.
La roadmap. Il satellite Biomass sarà lanciato nel 2022. Capgemini ha iniziato a sviluppare la piattaforma nel 2017. Nella prima versione, i dati iniziali GEDI sono già disponibili ed è in corso il supporto per i futuri dati di missione Nisar e Biomass. Maap diventerà pienamente operativo e aperto al pubblico nel 2021.