Con la pubblicazione dei dati relativi alle vaccinazioni in corso possiamo farci un’idea di massima di come stanno andando le cose, che è un primo punto di partenza. Ma se volessimo controllare la situazione nel nostro ospedale, o magari nella struttura per anziani in cui si trova un parente? Quante persone sono state vaccinate nei luoghi a noi vicini, e di chi si tratta?
Grazie agli sforzi dell’associazione onData, che è riuscita a reperire informazioni molto dettagliate partendo dalla dashboard ufficiale, possiamo dare un quadro al massimo livello possibile di dettaglio – cioè dei vaccini somministrati fino a questo momento in ciascuna struttura italiana.
Aggiornati al 3 gennaio, abbiamo raccontato i dati all’interno di una serie di infografiche interattive che è possibile consultare qui di seguito. In esse è possibile “cercarsi” indicando la propria regione e, dove possibile, una specifica struttura in cui si stanno svolgendo le vaccinazioni. Il numero di somministrazioni è ancora piccolo e i luoghi in cui vengono effettuate limitato, per cui non sono presenti tutte le strutture che esistono ma solo quelle interessate dalla campagna vaccinale.
La struttura che finora ha effettuato il maggior numero di vaccinazioni è l’Ospedale dei Castelli, in provincia di Roma, dove ne risultano poco più di 2.700. Ci sono altri due luoghi dove in questi primi giorni sono state somministrate oltre 2mila dosi, ovvero uno in Veneto, a Treviso, e un altro in Piemonte. Il primo al sud è un ospedale siciliano, dove al 3 gennaio i vaccinati sono stati un filo sopra 1.400. C’è poi un gran numero di altre strutture con numeri ben più bassi, e in effetti i vaccini iniziali sono stati somministrati spesso in lotti da poche centinaia se non decine.
Questi confronti, per essere chiari, non sono una classifica di chi fa meglio e chi fa peggio, ma hanno solo un valore informativo generale perché non sappiamo ancora esattamente quali strutture hanno ricevuto i vaccini, e quanti. Questa è un’informazione disponibile al più a livello regionale, ma senza di essa non è possibile capire, per esempio, quali strutture stanno lavorando più in fretta.
Certamente poi ognuna di esse vorrebbe avere accesso al maggior numero possibile di dosi, ma se poi ne arrivano poche o nessuna certamente non si può fargliene una colpa. E d’altra parte, al di là di un periodo iniziale di rodaggio, potrebbe darsi che presto il maggior ostacolo non sarà tanto nel somministrare i vaccini quanto averne abbastanza – e nei tempi giusti, considerato che servirà una seconda dose di richiamo in tempi ben precisi – per decine di milioni di italiani e italiane.
Per il momento le vaccinazioni si stanno concentrando soprattutto su operatori e operatrici sanitarie e sociosanitarie, e questo vale in generale un po’ per tutte le strutture di cui abbiamo avuto accesso ai dati. Restando per esempio all’Ospedale dei Castelli troviamo che erano state vaccinate una quarantina di persone il 27 dicembre, giorno inaugurale della campagna, e a partire dal 30 dicembre le somministrazioni sono cresciute fino ad arrivare alle 919 di sabato 2 gennaio per poi dimezzarsi quasi la domenica.
Nota: è possibile che nei grafici i nomi di alcune strutture siano duplicati, abbiano dei refusi oppure dizioni leggermente diverse che indicano però lo stesso luogo. I dati sono stati inseriti originariamente nella dashboard ufficiale da chi l’ha popolata così come presentati in questo articolo, senza alcuna modifica. Ripuliti e resi più leggibili, i dati sono a disposizione di chiunque voglia scaricarli a questo link. Se trovate errori o inesattezze vi preghiamo di segnalarcele. L’autore ringrazia Paolo Milan, per aver contributo alla raccolta e alla sistematizzazione dei dati, e Roberta Paliotti per l’aiuto durante il lavoro di ricerca.