I mercati finanziari hanno vissuto il 2020 interpretando incertezze, paure e speranze legate alla più grande pandemia che ha colpito il mondo dal Dopoguerra. Le anomalie le conosciamo: trilioni di dollari di stimoli globali, la più alta volatilità (VIX) mai registrata, prezzi del petrolio negativi e la ripresa più rapida mai vista da un mercato ribassista. L’S&p 500, ad esempio, si è concluso con un guadagno del 15,3% , un risultato superiore alla media per l’indice di riferimento.
Quella che vedete è una infografica interattiva realizzata ed elaborata dall’Ufficio Studi e Analisi del Sole 24 Ore. Si tratta una visione di insieme relativa al 2020. Potete navigare l’andamento di Wall Street e quello delle Borse europee. E scegliere l’andamento dei settori. In verde chi ha chiuso l’anno in positivo, in rosso quelle in negativo.
Come scrive Radiocor-Sole 24 Ore, nell’anno del Covid i listini globali hanno viaggiato a due velocità. Asia e Stati Uniti hanno recuperato abbondantemente dal crollo di marzo chiudendo il 2020 in positivo; in Europa soltanto Francoforte (+3,5% il Dax) è riesiuta a far meglio rispetto a fine 2019.
In dettaglio, negli ultimi 12 mesi, i listini di Tokyo (ai massimi da 30 anni) e Shanghai hanno guadagnato rispettivamente il 16% e l’11,94%. Ancora meglio Wall Street, dove il Nasdaq – grazie all’anno d’oro di Tesla (+715%) e in generale del tech, miglior settore anche in Europa con +14% – ha registrato +43,7% e l’S&P 500 +15,7%. In Europa, invece, al di là di Francoforte, Milano ha limitato le perdite a -5,4% grazie anche al calo dello spread, in riduzione di 51 punti base mentre il rendimento del Btp decennale è crollato dall’1,42% allo 0,52%. Così Piazza Affari, che nel 2019 era stata la migliore Borsa europea (+30%), ha fatto comunque meglio di Parigi (-6,3%), Atene (-11,7%), Madrid (-14,6%) e Londra (-13% nell’anno della Brexit). Lo Stoxx Europe 600 ha invece ceduto il 3,7%.
Gli effetti della pandemia, al di là della geografia borsistica, si sono sentiti anche a livello settoriale. Già detto che ha livello europeo i tecnologici sono stati i titoli più brillanti, hanno ben performato anche utility e chimica (entrambi +8% gli stoxx di settore); pure l’auto ha strappato un +3,8%. Sul podio dei peggiori, invece, il settore oil & gas – evidentemente penalizzato dalle performance del greggio (-22% nel 2020) – in rosso del 25,5%, le banche (con -24%) e viaggi e tlc (entrambi con un passivo attorno al 15%). Infine, l’oro si conferma bene rifugio con un rialzo attorno al 24% mentre l’euro chiude il 2020 con un guadagno del 9,5% sul dollaro.