Per la prima volta lo scorso anno, la popolazione della Corea del Sud è diminuita. Cosa vuole dire? Che sono morte più persone di quante ne sono nate. E’ dal 1950 che il tasso di natalità continua a scendere nel Paese asiatico è oggi dopo avere toccato il suo minimo storico è diventato il Paese con il peggiore calo demografico del mondo. Come riporta l’agenzia stampa Yonhap, i dati del censimento diffusi dal Ministero dell’Interno e della Sicurezza mostrano che la Corea del Sud aveva una popolazione di 51,8 milioni alla fine del 2020, in calo di 20.800 rispetto all’anno precedente. Un dato: ol tasso di fecondità totale (TFT) esprime il numero medio di figli per donna in età feconda (15-49 anni).
In un’ottica generazionale il tasso di fecondità che assicura ad una popolazione la possibilità di riprodursi mantenendo costante la propria struttura è pari a 2,1 figli per donna. In Corea del Sud il tasso di fecondità è pari a 0,92,
Quella della Corea del Sud è un declino che va interpretato. Più delle preoccupazioni per l’incertezza economica sulle decisioni di avere dei figli sta indicendo di più secondo gli esperti una tendenza delle coppie ad andare a convivere o sposarsi in tarda età. Nell’ultimo anno però è stato decisivo l’impatto non solo psicologico ma materiale del coronavirus, come del resto anche in altre parti del mondo.
Sempre in Asia come si vede nell’infografica del portale Statista l’altro “grande vecchio” in termini demografici, cioè il Giappone, nel 2019 ha perso circa 1,6 milioni di persone. La calo ha accelerato dal 2008. Solo nel 2015 una leggera inversione di tendenza. Al primo ottobre 2019 Il 28% della popolazione giapponese aveva più di 65 anni.