A inizio febbraio è stata aggiornata sul sito del Garante della privacy la pagina dedicata al Covid-19 con le Faq sulla protezione dei dati. Il focus è su sanità e pubblica amministrazione, più nello specifico le domande e risposte sono suddivise in base al gestore dei dati. Quindi si va dal medico di base all’ospedale fino alla scuola alla pubblica amministrazione quando è chiamata a elaborare o raccogliere i nostri dati per la gestione dell’emergenza sanitaria. C’è anche un aggiornamento sulle Faq relative a Immuni, l’app di conctat tracing lanciata prima dell’estate. Alcune sono tecniche perché spiegano la base giuridica di alcuni provvedimenti e decisioni che sono state prese. Altre invece rispondono bene ad domande che i cittadini potrebbero porsi. Come ad esempio, se gli istituti scolastici debbano o meno informare le famiglie sul trattamento dei dati personali per la didattica a distanza (la risposta è sì). O se gli ospedali sono tenuti a comunicare ai servizi funebri la natura del decesso (la risposta è ancora sì). O ancora se è possibili inviare direttamente al farmacista la ricetta per l’acquisto del farmaco (ancora sì).
Alcuni di questi pareri del garante sono importanti perché misurano il confine tra il privato e il pubblico durante una emergenza come quella che stiamo vivendo. Per Info Data la richiesta di trasparenza sul trattamento dei dati è parte del proprio Dna. Domandarsi se per esempio è possibile diffondere i dati identificativi delle persone positive al Covid-19 o che sono state poste in isolamento o se il datore di lavoro può rilevare la temperatura corporea del personale dipendente vuole dire essere in grado di giudicare se e come sono stati ridisegnati i rapporti tra le parti sociali. Prendere coscienza della ratio di alcuni provvedimenti ed esercitare il controllo su quanto viene deciso dal Governo. Vuole dire in definitiva avere più fiducia delle nostre istituzioni. Buona lettura. Le Faq le trovate qui.
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