Il 3 gennaio 2021, Greta Thumberg ha compiuto 18 anni e benchè non si possa di fatto considerare maggiorenne – dato che in Svezia la maggiore età è fissata a 21 anni – è innegabile come il suo contributo al tema del riscaldamento globale stia avendo un impatto culturale decisamente “da adulti”.
Despite being so cold, February 2021 was still 0.06°C above the 1991-2020 global average and 0.26°C above the 1981-2010 global average. https://t.co/aqtjlUJtPI
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) March 10, 2021
Quello che nacque come sciopero dalla scuola nel 2018 divenne ben presto un simbolo, anche mediatico, per la sensibilizzazione collettiva nei confronti del cambiamento climatico, arrivando addirittura al cospetto di una delegazione delle Nazioni Unite nel settembre del 2019 con un discorso che ha, in un certo modo, segnato per sempre la consapevolezza collettiva sull’argomento.
Ad ogni modo, siccome ad Infodata preferiamo far parlare i numeri abbiamo preso in esame i dati raccolti dal NASA’s Goddard Institute for Space Studies relativamente alle temperature globali registrate dal 1880 ad oggi, suddivise anche per emisfero settentrionale e meridionale.
Nello specifico, più che di temperature in senso assoluto, lo studio si è occupato delle variazioni rispetto ai valori medi registrati in un lasso di trent’anni posizionato circa a metà del periodo esaminato (dal 1951 al 1980), fornendo valori mensili – aggregati poi annualmente per una più facile leggibilità – ed espressi in gradi Fahrenheit.
Nell’infografica che segue, l’intero periodo di 140 anni è rappresentato come un tre quarti di cerchio che parte “in alto” dal 1880 per arrivare “ad ore 9” al 2020 e che viene colorato sulla base di un gradiente divergente centrato sullo zero che spazia dall’arancio al blu in funzione della variazione tra la temperatura dei singoli anni rispetto al trentennio di riferimento.
Nel dettaglio sono presentati tre scenari, pianeta nel complesso e i due emisferi, corredati anche da una seconda serie a cadenza decennale per una percezione temporale di più alto livello.
Osservando i dati nel loro complesso appare evidente che, nell’arco dei 140 anni esaminati, ci sia una variazione significativa a prescindere da quale dei tre scenari venga preso in considerazione.
Partendo dal quadro generale dell’intero pianeta, si è passati dall’essere sotto di 0,16 gradi Fahrenheit nel 1880 per arrivare ad un valore di 1,02 gradi superiore al trentennio 1951-1980, per una un’escursione complessiva (calcolata fra la media dei valori mensili di primo ed ultimo anno) pari a quasi 1,2 che, convertiti in riferimento Celsius corrisponde circa a 0,7 gradi.
I primi casi superiori al valore medio si sono verificati nell’emisfero settentrionale già a partire dal finire degli anni ’30 come appare evidente dal relativo cerchio (esterno) caratterizzato da un tratto in arancio chiaro protrattosi dal 1937 fino al 1945, anno in cui, neanche troppo curiosamente, è finita la seconda Guerra Mondiale.
Ed è proprio nella parte nord del pianeta che è stata registrata la maggiore escursione tra i riferimenti di inizio e fine periodo, come dimostra una differenza stimata in 1,63 gradi Fahrenheit, pari all’equivalente di quasi un grado Celsius.
Per contro, nell’emisfero meridionale, sebbene il trend temporale sia evidentemente paragonabile allo scenario settentrionale, l’ammontare delle variazioni è stato decisamente più contenuto, assestandosi su un delta tra inizio e fine periodo di poco superiore a 0,7 gradi Fahrenheit.
In effetti, proseguendo nel confronto tra i due emisferi, osservando la serie temporale con granularità decennale, ci sono altri disallineamenti come ad esempio l’innalzamento rispetto al valore medio registrato nel sud del pianeta (0,12° F) a differenza di un decennio lievemente più freddo (anche se solo per 0,05°F) nel nord, anche se il dato che colpisce maggiormente è la progressione relativa ai valori delle ultime quattro decadi complete.
Se infatti l’emisfero sud è passato da una differenza di +0,3°F degli anni ’80 (per giunta molto più alta rispetto al nord) al +0,61°F del secondo decennio del nuovo secolo, la crescita verificatasi nell’emisfero settentrionale è nettamente più lampante come dimostra una variazione aumentata di fatto più di cinque volte, passando dal +0,19°F al +1,01°F.
Il dibattito su quali siano i fattori che hanno determinato l’innalzamento delle temperature nell’arco degli anni è uno dei punti di scontro maggiore tra sostenitori e detrattori del “global warming”, ma sempre a partire dai dati forniti dalla NASA c’è un’evidenza che pare difficilmente confutabile.
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