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politica

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è online. Scopri come sono ripartiti i fondi #mapping

E’ stato pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio il testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza trasmesso dal governo italiano alla Commissione europea. Il testo, dal titolo “Italia domani”, è lungo 269 pagine. Il documento illustra  come saranno spesi i 191,5 miliardi di euro che l’Italia riceverà dalla Commissione europea per sostenere la ripresa dopo la pandemia, più 30,6 miliardi del Piano complementare, 26 miliardi per la realizzazione di opere specifiche e 15,5 miliardi del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Qui trovate i dati aperti da Riccardo Saporiti

Qui sotto  invece trovate una mappa per navigare i numeri. Se cliccate sulle icone in alto potete filtrare il flusso per una specifica missione. Passando col mouse sui vari pezzettini vedi i dettagli nel tooltip

 

Ecco alcune novità del testo pubblicato.Per “migliorare ulteriormente” e “realizzare pienamente gli obiettivi di riduzione dei tempi di pagamento” della Pubblica amministrazione “si procederà ad implementare l’attività di monitoraggio già in corso” attraverso appositi indicatori desunti dalla base dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC)” gestito dal Mef. E’ una delle novità del Recovery Plan trasmesso a Bruxelles. Il governo si impegna a implementare il set di indicatori “entro il quarto trimestre 2021” e “contestualmente” a “rafforzare l’attività di sensibilizzazione” della P.a. per “accelerare le procedure di pagamento”.

La riduzione del tax gap entra tra le “riforme abilitanti” del Pnrr. “L’evasione fiscale – si legge nella versione inviata alla Ue – aggrava il prelievo sui contribuenti onesti, sottrae risorse al bilancio e introduce distorsioni” nell’economia. Per ridurlo si punta all’ulteriore incentivazione della compliance, con l’introduzione dal 2023 della precompilata Iva, e al potenziamento dei controllo sui contribuenti a maggiore rischio di evasione, con strumenti avanzati di data analysis e con l’interoperabilità delle banche dati. Completa il quadro il federalismo fiscale, a cui si punta a dare attuazione entro l’inizio del 2026.