Prendiamo la media dei prezzi dei cibi tra il 2014 e il 2016, facciamo base 100 con il valore ottenuto e scopriamo che a marzo è stato raggiunto il valore più alto negli ultimi sei anni. Detto altrimenti, con la pandemia mangiare costa di più.
I prezzi degli alimenti nel mondo sono aumentati per l’undicesimo mese consecutivo ad aprile, raggiungendo il livello più alto da maggio 2014, con lo zucchero che ha guidato un aumento in tutti i principali indici.
L’allarme è della Fao che attraverso il Global food price index (FFPI) misura ogni mese le variazioni di prezzo di un paniere di cereali, semi oleosi, latticini, carne e zucchero. La media registrata è di 120,9 punti il mese scorso contro i 118,9 rivisti di marzo. Come riportato da Reuters i prezzi dello zucchero hanno guidato il rialzo di tutti i principali indici e nuove previsioni indicano una crescita sia della produzione mondiale di grano che di mais nella prossima stagione. Per essere più analitici, alla fine del 2020 la spinta più forte è arrivata dai prezzi dell’olio di palma. Pressioni sono arrivate anche dai cereali e zucchero che hanno mostrato un aumento significativo negli ultimi mesi, creando insieme un livello dei prezzi del cibo che non si vedeva da anni.
Più nel dettaglio dopo un forte calo a marzo, i prezzi dello zucchero sono rimbalzati ad aprile, registrando un aumento del 3,9% sul mese e un aumento di quasi il 60% sull’anno. I prezzi dei cereali sono recentemente saliti ai massimi pluriennali poiché la Cina importa quantità enormi per l’industria della carne.
Cosa misura il FAO Food Price Index (FFPI)? E’ una misura della variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari. Consiste nella media di cinque indici dei prezzi dei gruppi di merci ponderati per le quote medie di esportazione di ciascuno dei gruppi nel periodo 2014-2016.