La Cina autorizzerà le famiglie ad avere fino a tre figli, mettendo così fine alle restrizioni che limitavano a due figli per ogni nucleo familiare. Lo riferisce l’agenzia Xinhua. La decisione giunge qualche settimana dopo la pubblicazione dell’ultimo censimento in Cina, su base decennale, che rivela un calo notevole del tasso di natalità nel paese più popoloso al mondo. Per quasi 40 anni la Cina aveva adottato la cosiddetta ‘politica del figlio unico’ che limitava ad un figlio solo per nucleo familiare e che è stata revocata nel 2016 in seguito a preoccupazioni crescenti per un rapido invecchiamento della popolazione e le possibili conseguenze sull’economia del Paese. “Per rispondere all’invecchiamento della popolazione, una coppia può avere tre figli“, ha riferito la Xinhua riferendo di un incontro avvenuto oggi fra i vertici del Politburo del partito comunista, presente il presidente Xi Jinping. Come Info Data ecco tre numeri per inquadrare l’andamento demografico del Continente rosso.
48 anni
L’età mediana nel 2050. La Cina, scrive l’Ispi, è un paese a rapido invecchiamento con un’età mediana di 38 anni (era di 19 anni nel 1970), destinata a salire a 48 nel 2050, con un tasso di dipendenza (rapporto della popolazione inattiva rispetto a quella in età lavorativa) che si avvicina rapidamente al 100%.
1,398 miliardi
La popolazione in Cina al 2019. Nel tentativo di prevenire gli scenari peggiori, il governo cinese ha allentato, già dal 2016, la politica del figlio unico introdotta nel 1978 con l’obiettivo di evitare un’eccessiva crescita della popolazione. Ma i risultati non si sono visti, perché le cause della bassa natalità sono piuttosto dovute al crescente inurbamento e all’aumentata partecipazione femminile al mercato del lavoro, cui si aggiunge l’elevato costo dell’istruzione e della dote da garantire ai figli maschi.
5,38%
I tasso di crescita più basso degli anni 60. Secondo il Settimo censimento decennale condotto dal governo di Pechino. Rispetto alla misurazione del 2010 nel Paese asiatico ci sono 72,06 milioni di persone in più. Il tasso di crescita annuale è stato dello 5,38%, contro il più 0,57% registrato in media tra il 2000 e il 2010. Si tratta del tasso di crescita più basso dagli anni 60.
Cina e India vanno in direzioni opposte. Ed è una novità demografica. C0me si legge nell’articolo pubblicato su Visual Capitalism per anni la crescita della popolazione dei due colossi è andata diciamo in parallelo. A parte le loro enormi popolazioni e la vicinanza geografica in Asia, le due nazioni hanno in comune anche profonde storie e tradizioni culturali. Cina e India, ricordiamo, ospitano un terzo delle megalopoli del mondo ha mostrano tassi di crescita del Pil reale quadi identici (+6,1% secondo l’Fmi). Tralasciando quindi le storiche divergenze sul fronte dei sistemi politici, le due nazioni come si vede bene nell’animazione di AnimateData, hanno subito profondi cambiamenti nella composizione demografiche per classe d’etá.