Eurostat, l’Istituto europeo di statistica, ha aggiornato alla fine di maggio i dati relativi alla mortalità in europa. Numeri che consentono di valuta, settimana per settimana, come si sia comportata la curva dei decessi. e che, specie per la prima ondata quando le strategie di tamponamento erano ancora da affinare, rappresentano l’indicatore più affidabile per valutare l’impatto della pandemia da Sars-CoV-2.
InfoData ha ricostruito le tre curve. Quella rappresentata in verde sul grafico indica la media dei decessi settimanali negli anni compresi dal 2016 al 2019, una sorta di riferimento per valutare l’impatto del 2020 e del 2021. In rosso c’è appunto l’anno dello scoppio della pandemia, in grigio le prime settimane dell’anno in corso. Il filtro in alto (in alto a sinistra per chi legge da desk) consente di selezionare uno dei paesi dell’Unione. Di default viene visualizzata l’Italia.
Come già ribadito ogni volta che InfoData ha presentato questi numeri, non tutti i decessi riguardano persone risultate positive al nuovo coronavirus. Allo stesso tempo, è possibile che tra queste persone ci siano soggetti che non sono stati certificati come positivi semplicemente perché non sono stati sottoposte a tampone. Il grafico della mortalità mostra come l’impatto della prima ondata sia stato quello più significativo , mentre la seconda ondata non ha raggiunto lo stesso picco, pur essendo durata di più.
L’onda lunga della seconda ondata, che ha coinciso con le prime settimane dell’anno in corso, ha portato la curva di mortalità poco al di sopra della media, per poi riallinearsi già dalla metà di febbraio. I dati italiani non vanno oltre la fine di febbraio, mentre per altri paesi è già possibile visualizzare quanto accaduto in primavera. Basta, appunto, utilizzare il filtro posto nella parte superiore dell’infografica.