Quasi un italiano su dieci è povero. Ma non di quella povertà che non ti permette di andare in vacanza ad agosto, quanto piuttosto di quelle che ti costringe a misurare ogni euro quando si va a fare la spesa.
Il report annuale Istat certifica una situazione sotto al limite per 2 milioni di famiglie, ossia il 9,4% della popolazione italiana, in forte crescita nel 2020 rispetto all’anno precedente quando era “solo” il 7,7%. Che tradotto in valori assoluti fanno 333mila famiglie in più.
Come possiamo quantificare la condizione “assoluta” come la definisce l’Istituto di statistica? Dipende da diversi fattori, tra i quali dove vive e la composizione del nucleo famigliare.
Facciamo degli esempi: una famiglia composta da due trentenni e da due figli alle scuole primarie è considerata povera se, vivendo in una grande città del nord, non riesce a guadagnare complessivamente almeno 1.680 euro al mese. Tenuto conto del costo degli affitti per l’abitazione o del mutuo e delle spese fisse generali, quel che rimane è davvero minimo. La stessa situazione ma al sud e in un piccolo comune di provincia scende a 1.230 €, considerando dunque il differente costo della vita. E ancora, un anziano solo di oltre 75 anni, non è povero se ha redditi mensili per almeno 700€ circa, ma solo se vive in un comune di almeno 50mila abitanti nell’Italia centrale e che non sia una città metropolitana. Ne servirebbero 65 in più se abitasse in una grande città del Nord ma 140 in meno se la stessa grande città fosse al Sud Italia.
L’incidenza tra le famiglie aumenta vertiginosamente al crescere del numero dei figli. Più di una su cinque tra quelle con tre minori si trova in questa condizione. I poveri, dunque, sono soprattutto giovani: il 13,5% dei minorenni lo è, e ben il 12% dei neonati è nato povero o lo è diventato povero nel corso del 2020. E se pensate che la povertà sia correlata esclusivamente ad una situazione di disoccupazione o marginalità sociale, un dato potrebbe stupirvi: il 13,2% delle famiglie che ha come persona di riferimento un operaio è considerato “assolutamente povero”.
Nell’infografica interattiva sottostante potete valutare la vostra condizione familiare in relazione al reddito. Come funziona? Innanzitutto sono state codificate solo le tipologie di famiglie riportate nel report Istat, non tutte le casistiche possibili. Nelle caselle con fondo colorato di verde dovete inserire, in ordine crescente di classe di età, i membri della famiglia; in quelle con fondo azzurro i parametri legati alla situazione familiare: dove vivete, in quale tipologia di comune e soprattutto il reddito netto disponibile mensile totale (tenuto conto delle eventuali tredicesime ripartite e altre entrate) Il calcolatore misura se la vostra condizione sia più o meno lontana dalla soglia di povertà in percentuale rispetto a questa. Potete anche variare i parametri per valutare scenari possibili: ad esempio cosa succederebbe in caso di perdita di reddito o con la nascita di uno o due figli o ancora se vi spostaste per andare a vivere altrove.