Nel 2020, l’anno della pandemia, il reddito da lavoro medio della popolazione in età lavorativa (18-64 anni) nell’Ue è diminuito del 7% rispetto al 2019. Stabile invece il reddito familiare disponibile medio e il tasso di rischio di povertà con tendenze diverse tra i Paesi come si vede bene nella mappa realizzata da Statista.
L’Italia, in particolare, fa parte del gruppo di quelli dove l’incremento del tasso di rischio povertà è stato più elevato. “Le perdite che riguardano il reddito da lavoro – si legge in una nota dell’Eurostat che settimana scorsa ha diffuso le prime stime sulla disparità di reddito nel 2020 – sono in gran parte dovute all’aumento senza precedenti del numero di lavoratori assenti dal lavoro o a orari ridotti“. Tuttavia, scrive Eurostat, le politiche di reddito di sostegno avviate durante il 2020 hanno contribuito a compensare l’impatto della crisi Covid-19 sul reddito disponibile delle famiglie.
Questi regimi temporanei hanno svolto un ruolo importante nella stabilizzazione dei salari e del reddito delle famiglie, in particolare per quelle a reddito più basso. Sebbene le persone con quintili a basso reddito siano state maggiormente colpite dalla crisi COVID-19, questi regimi temporanei hanno contribuito a compensare le loro perdite di reddito. I benefici retributivi seguono una distribuzione progressiva, essendo più elevati per chi ha redditi più bassi.
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