Secondo quanto certificato dall’ultimo rapporto Istat sulla mobilità, continuano ad aumentare i chilometri di piste ciclabili (+15,5% dal 2015), ma la rete delle ciclovie resta insufficiente in molte città, soprattutto nel Mezzogiorno. Questo perché il 72,5% delle piste ciclabili (nel 2019) è interamente al nord. La questione meridionale passa anche dalla mobilità ecosostenibile.
I chilometri per area
L’Italia è spaccata tra il Nord che pedala veloce, il centro che lo segue affannato e un sud che si trascina a malapena. Una vecchia storia che abbiamo imparato a conoscere, ma che ora si inquadra in una delle future chiavi di volta del Pnrr: la sostenibilità.
Le cifre di cui parliamo sono del rapporto Istat 2019 sulla mobilità pubblica. L’istituto ha preso in esame il chilometraggio complessivo delle piste ciclabili presenti nei comuni capoluoghi o nelle città metropolitane. Nello studio si attesta che nell’area del nord Italia sono presenti tremilaquattrocentotrenta chilomentri di ciclovie. Al centro la situazione è già largamente differente, con appena ottocentosessantatre chilometri. Al sud, invece, si documenta un timidissimo quattrocentotrentanove chilometri – appena il 9,3% di quelle complessivamente presenti in Italia.
L’andamento in aumento (dal 2013 al 2019) è tuttavia presente per tutte tre le aree. Ma, anche in questo caso, il trend al nord è in netta fase di decollo, mentre si testimonia una crescita più lenta sia per il centro, sia per il sud.
L’ammontare totale per ogni singola area potrebbe presto cambiare. È del resto presente un più che ragionevole coinvolgimento istituzionale in materia di sostenibilità. Questo in termini di investimenti del Pnrr, ma anche con gli obiettivi disposti dall’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – la famigerata Sustainable Development Goals (SDGs). L’auspicio, semmai, è che i finanziamenti vengano veicolati con una presa visione delle discrasie infrastrutturali fra nord e sud. Solo in questo modo si potrebbe rientrare dal gap territoriale nei riguardi della mobilità.
Ma quali sono le città che hanno più ciclovie in Italia?
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I campioni della mobilità sostenibile
Se il primato per area è detenuto dal nord, lo stesso non si potrebbe dire guardando alla classifica per singolo capoluogo. Chiariamo, da quanto si appura nei dati del 2019, la città che ha più chilometri percorribili in bici è Reggio Emilia – quindi comunque nel centro-nord. Tuttavia, subito successiva alla bomboniera emiliana, è presente la capitale – con i suoi duecentoquarantotto chilometri.
È da tenere a mente che benché le due città si distanzino di pochissimo per chilometraggio, il capoluogo emiliano è decisamente inferiore per estensione territoriale rispetto alla capitale. Ma, nonostante questo, riesce a garantirsi un primo posto assoluto con i suoi duecentocinquantadue chilometri di ciclovie. Quindi una medaglia al valore per la mobilità ecosostenibile doppiamente meritata.
Al terzo posto è ancora presente una cittadina dell’Emilia-Romagna, che come detto in altri articoli, ha saputo tenere alti i valori naturalistici nel tempo. A quanto pare, anche in termini di mobilità.
Ma cosa possiamo dire sugli ultimi classificati?
Gli ultimi in classifica?
Alcuni capoluoghi hanno un servizio del tutto insufficiente – anzi, quasi inesistente. Ci si chiede addirittura a cosa valga avere un solo chilometro di pista ciclabile. Una cosa che succede sia a Viterbo che ad Avellino. Poco al di sopra Imperia, con due chilometri. Un percorso che in bici si potrebbe percorrere in appena cinque minuti – a voler essere espansivi.
Ancora una volta, come un vecchio monito che vuole rinnovarsi, si potrebbe immaginare che la questione meridionale possa risolversi con un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni. Basterebbe anche solo farsi delle domande logiche. Come appunto, in materia di mobilità ecosostenibile, ponendosi il quesito: ma ad Avellino che cosa se ne fanno di un solo chilometro di ciclabile?
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