Abbiamo spesso raccontato del calo della mobilità causato dai lockdown nel 2020. Un effetto collaterale prevedibile è stata la sensibile diminuzione degli incidenti sulle strade nel 2020.
Ora però arriva il dato completo e ufficiale di Istat, che permette un’analisi approfondita sui valori sottostanti. Tra quelli disponibili, ci siamo concentrati sul numero dei decessi a livello regionale.
Se diminuisce il numero di incidenti, anche quello delle vittime segue generalmente di pari passo e, tra queste, scende sia la quantità di feriti che di morti. Complici una serie di fattori sia tecnologici – la migliorata sicurezza dei veicoli circolanti nel tempo – che ambientali – la condizione delle strade e del traffico – e anche culturali – il rispetto delle norme della circolazione, ad esempio – a guardare il trend regionale si può osservare come questo fosse stato in calo da tempo. E pertanto non stupisce più di tanto che il 2020 abbia segnato un ulteriore segno meno. Va però detto che questo dato è di difficile comparabilità orizzontale, visto che i lockdown regionali hanno inciso diversamente sulle occasioni di mobilità.
E tuttavia, proprio a guardare la tendenza della singola regione, si osservano valori che balzano subito all’occhio: innanzitutto, per la prima volta dal 1991 (anno di inizio della serie storica), una non ha registrato alcun morto sulle strade. Si tratta della Valle d’Aosta, che pur nel numero limitato di veicoli circolanti (meno di 300mila nel 2019) ha tuttavia registrato questo record positivo: -100% dal 2001. Ugualmente significativo, e di segno contrario, è il dato della Sardegna. L’isola è stata la sola regione ad aver avuto un numero di morti in aumento lo scorso anno, + 34% passando da 71 a 95, valore raggiunto per la prima volta nel 2021.
Nel resto dell’Italia, mediamente, la riduzione è stata di un quarto rispetto ai valori del 2019, e, tolto il già ricordato dato di Aosta, in Calabria vi è stato il massimo calo: -41% rispetto all’anno precedente.
Negli ultimi 20 anni la differenza percentuale in Italia è stata del -66%: in pratica sono stati evitati due morti su tre. In valore assoluto si è quindi passati dai quasi 7.100 decessi del 2001 a poco meno di 2.400 nel 2020. Tolto sempre il caso della Valle d’Aosta, il risultato migliore si registra nel Friuli – Venezia Giulia, con -77%; quello peggiore, dove cioè sono calati meno, è il dato del Molise (-32%).
Abbiamo inoltre cercato di rendere comparabili questi valori per leggerli in modo omogeneo tra le regioni. Per farlo, abbiamo rapportato il valore a quello dei veicoli registrati e circolanti, come risulta sempre da Istat. Attenzione però: in questo caso sono considerati tutti i veicoli immatricolati (inclusi quindi i rimorchi) e, poiché il dato 2020 non era ancora disponibile abbiamo assunto che fosse uguale a quello dell’anno precedente poiché i movimenti di questo valore in passato non erano particolarmente significativi nel breve periodo.
Ebbene, nel grafico seguente potete osservare come si comportano le variabili, regione per regione: il calo dei decessi, quindi, non è affatto dovuto al calo dei veicoli. Ovvio, forse, ma certamente era un primo punto da dimostrare. Selezionando la singola regione potete vedere la dinamica negli ultimi venti anni e notare come in questo periodo il numero dei veicoli immatricolati (lo stock sulle strade) sia generalmente aumentato, mentre i decessi siano scesi.
Infine, in questo modo abbiamo potuto comparare tra di loro le singole regioni. Il numero di decessi per la quantità di veicoli circolanti è maggiore in Molise (8,5 per 100mila veicoli), ma non è sempre stato così. anzi per molti anni la piccola regione è stata nella parte centrale della classifica, mentre solo recentemente si è posizionata tra le prime. La Sicilia invece, penultima con 3,5 decessi per la stessa quantità di veicoli, è sempre stata nelle posizioni più basse (e dunque migliori) di questa speciale classifica.
Solamente vent’anni fa il rapporto era di 25 morti ogni 100mila veicoli in Emilia Romagna e sopra il 20 nel NordEst, lo scorso anno è stato rispettivamente di 6 e tra 4 e 5 in Veneto, Trentino alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Al Sud, insomma, nel passato avevano percentuali nettamente migliori rispetto a quelle del Nord Italia. Ora anche in queste ultime si sono ridotti il numero di morti sulle strade, avvicinandosi nel rapporto a quelle del Mezzogiorno.