Zona bianca, gialla, arancione e rossa: cambiano le regole. In una fase in cui l’attenzione è giustamente rivolta all’andamento della campagna vaccinale e, soprattutto negli ultimi giorni, al Green Pass, il governo ha introdotto nuovi parametri per definire le limitazioni alle libertà personali. E lo ha fatto nello stesso decreto con cui ha istituito la certificazione verde.
Un tema, quello delle zone colorate che accompagnano il paese dallo scorso novembre, che con i contagi in aumento spinti dalla variante Delta rischia di tornare ad essere di attualità. Per questo, InfoData ha costruito la mappa che apre questo pezzo, che ha appunto lo scopo di monitorare l’andamento dei contagi e delle ospedalizzazioni, i criteri sulla base dei quali si passa da un colore all’altro. E di cambiare il colore delle regioni, che per il momento sono tutte bianche, qualora si superassero le soglie decise dall’esecutivo.
Sono tre i parametri presi in considerazione, così come da decreto legge. Il primo riguarda l’incidenza settimanale dei contagi, ovvero i nuovi positivi ogni 100mila abitanti, nelle tre settimane precedenti la rilevazione. Il secondo la percentuale di posti letto occupati in area non critica da pazienti Covid, il terzo quella di occupazione degli spazi in terapia intensiva sempre da parte di persone positive al Sars-CoV-2. Bene specificare, lo si vedrà analizzando i parametri, che la decisione del governo è stata quella di dare più peso alle ospedalizzazioni che ai contagi nel determinare il passaggio da una zona ad un’altra. Tornando alla mappa, un algoritmo valuta questi parametri e li confronta con quelli decisi dal governo, cambiando eventualmente il colore delle regioni.
I parametri introdotti dal governo dicono che si rimane in zona bianca se per tre settimane consecutive l’incidenza dei contagi resta al di sotto dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Dovesse essere superata questa soglia, le regioni rimangono bianche se l’occupazione dei posti letto in area non critica è inferiore al 15% oppure se quella delle terapie intensive è al di sotto del 10%. Basta che si verifichi una di queste ultime due condizioni, dunque, e restano valide le regole meno restrittive.
Se tutti e tre questi parametri vengono superati, invece, scatta la zona gialla. Il limite superiore scatta a 150 casi ogni 100mila abitanti, il 30% dei posti occupati in area non critica e il 20% in terapia intensiva. Se tutti e tre vengono superati, si passa in zona arancione. Anche in questo caso, se uno dei due parametri sulle ospedalizzazioni resta al di sotto della soglia, la regione rimane in zona gialla.
Il passaggio in zona rossa avviene invece se, oltre a registrare un’incidenza settimanale superiore ai 150 casi per 100mila abitanti in una delle tre settimane precedenti alla rilevazione, il tasso di occupazione dei letti in area non critica supera il 40% e quello in terapia intensiva il 30%. Condizioni, queste ultime, che devono verificarsi entrambi perché vengano introdotte le restrizioni più severe.
A differenza del governo, che aggiorna le colorazioni delle regioni su base settimanale, questa mappa lo fa aggiornandosi quotidianamente. Ovviamente, è solo un sistema di monitoraggio. Quello che conta è il decreto che firma il ministro della Salute Roberto Speranza ogni venerdì.
Una prima versione della mappa calcolava erroneamente l’incidenza dei casi su un periodo di sei giorni e non di sette. L’errore è stato corretto alle 8:30 del 30 luglio. Si ringrazia Vittorio Nicoletta per la segnalazione
[Si ringrazia Andrea Gianotti per la scrittura dell’algoritmo alla base della mappa]