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cronaca

A proposito di dati, 35 nuovi indicatori bioclimatici per studiare il clima

Gli indicatori bioclimatici (BioClimInd) sono essenzialmente di parametri , osservati o ottenuti dai modelli, (per esempio, temperatura media, massima e minima, livello di precipitazioni, etc) che contribuiscono a delineare la nicchia bioclimatica (il cosiddetto envelope bioclimatico), in termini di condizioni ambientali favorevoli o più adatte alla presenza di una determinata specie. La Fondazione Cmcc ha presentato una dataset globale  con 35 nuovi indicatori bioclimatici. 

 

Lo trovate online all’interno di uno studio pubblicato sempre da Fondazione Cmcc sulla rivista sulla rivista Nature Scientific Data. I dati dei singoli indicatori sono online e disponibili per il download nel formato Network Common Data Form 4 (NetCDF4), all’interno del Data Delivery System del CMCC (CMCC DDS), un portale per l’accesso continuo a tutti i dati prodotti e utilizzati dal CMCC, di recente rilasciato pubblicamente online.

Perché sono importanti questi indicatori?

La Fondazione Comcc è nata nel 2015 sulle ceneri del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), fondato nel 2005 con il supporto finanziario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT).  Questi 35 indicatori bioclimatici  hanno una  risoluzione spaziale di 0.5° (ca. 50 km all’equatore) e sono stati studiati per ricostruire le nicchie climatiche attuali e del futuro.

Il nostro obiettivo era di ampliare la disponibilità di dati bioclimatici per valutazioni sempre più accurate degli impatti futuri e storici dei cambiamenti climatici – spiega in una nota  Sergio Noce, ricercatore della Fondazione CMCC e primo autore dello studio -. I nostri dati si applicano a un gran numero di discipline diverse, dall’ecologia alla conservazione della biodiversità, alla gestione delle risorse forestali e vegetali, alla biogeografia. In generale, possono essere utili in tutti quegli studi che utilizzano un approccio di modellistica per determinare gli areali di distribuzione delle specie.

La biogeografia studia la distribuzione spaziale delle specie e degli ecosistemi, e le relazioni tra queste comunità e, per esempio, le condizioni climatiche: gli indicatori bioclimatici sono delle variabili di sintesi in grado di descrivere queste condizioni. Gli areali di distribuzione delle specie si modificano da sempre, potremmo fare moltissimi esempi di specie che sono “migrate” nel corso di migliaia di anni verso condizioni climatiche più favorevoli, ampliando o riducendo il proprio areale di distribuzione.
A proposito di dati è una rubrica di Info Data per segnalare novità e nuove policy sui dati sia in ambito pubblico che privato. Se avete segnalazioni scriveteci infodata@ilsole24ore.com

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