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economia

La stima del Pil in tempo reale (con i Big data dei giornali)

Anche la cara, vecchia carta stampata entra nelle Big-data analysis sviluppate in Banca d’Italia per rafforzare le valutazioni in tempo reale e le stime a breve della congiuntura economica. Gli articoli pubblicati quotidianamente da Sole24Ore, Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa, raccolti da Factiva, società di Dow Jones & Company specializzata nell’aggregare i contenuti full text di quotidiani scritti in 38 lingue diverse in oltre 200 paesi, vengono analizzati da un’intelligenza artificiale che monitora ricorrenze e combinazioni di centinaia di parole-chiave per tracciare l’andamento di due indicatori di sentiment sull’andamento dell’economia (TESI) e sull’incertezza per le politiche pubbliche che il governo ha intenzione di adottare (TEPU). Due indicatori che nei test sugli anni passati hanno mostrato una buona correlazione con gli andamenti del Pil misurato dalla contabilità nazionale Istat e che hanno dato buona prova di reazione agli sviluppi settimanali dell’ultima crisi, divenuta economica anche se l’innesco lo ha portato un coronavirus.

La presentazione delle caratteristiche di questo ulteriore strumento di analisi non convenzionale di mega-dati per cercare di dare una risposta giornaliera sull’andamento della congiuntura è in un Working paper (n.1321) appena pubblicato nella collana “Temi di discussione”. Mentre un altro Occasional paper (n.609) della collana “Questioni di economia e finanza” si dà conto delle evidenze empiriche raccolta da Bankitalia sulla possibilità di tracciare le evoluzioni  a breve termine dell’economia tramite i flussi sui sistemi di pagamento al dettaglio e all’ingrosso (le piattaforme di compensazione e regolamento sono BI-COMP e TARGET2) e, in aggiunta, i dati mensili raccolti dall’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif) sui pagamenti effettuati sopra la soglia di 15mila euro.

La forza di questi nuovi strumenti di analisi dei dati, resa possibile da modelli algoritmici sempre più consolidati, si sta dimostrando proprio nella fase del tutto anomala che stiamo attraversando, con un ciclo economico e finanziario vittime di ripetute ondate di contagi, misure di contenimento, interventi eccezionali di politica monetaria e con i governi costretti a sfornare sussidi più o meno selettivi. Un contesto che ha reso urgente per i policy makers avere set di dati quotidiani per capire con la massima precisione possibile quello che sta accadendo e per leggere gli effetti immediati delle misure adottate.

A febbraio in una Nota Covid-19, sempre Bankitalia ha presentato un altro indice, ITWEI, sviluppato utilizzando variabili ad elevata frequenza che spaziano dai consumi elettrici e del gas ai prelievi al Bancomat, dai flussi di traffico alle ricerche su Google di parole chiave come Cig (l’acronimo di cassa integrazione guadagni). ITWEI è stato congegnato per catturare proprio gli sbalzi più inattesi delle attività ed è quindi del tutto complementare con gli altri due indici anticipatori, realizzati dopo l’introduzione della moneta unica, ITA-COIN e EURO-COIN, tarati per predire le dinamiche di fondo dell’economia al netto degli andamenti più erratici.

La Big-data analysis prodotta dalla nostre principali istituzioni nazionali – si pensi per citare solo un altro esempio al “Social mood on economy Index” (SME) sviluppato nel 2018 da Istat dopo cinque anni di sperimentazioni per l’analisi ad alta frequenza delle percezioni dei cittadini sull’andamento dell’economia  tramite campioni di tweet in lingua italiana catturati in streaming – sembra essere entrata in una stagione di vera e propria maturità. Bankitalia aveva già molto investito su questo fronte (ricordiamo diversi Workshop internazionali degli ultimi anni)  e la pandemia ha dato un’ulteriore spinta.

Nei giorni scorso il Governatore, Ignazio Visco, incontrando diversi rappresentanti della società civile e del mondo del lavoro e dell’industria nell’ambito della pubblica discussione aperta sulla strategy review della politica monetaria della Bce, ha spiegato l’importanza dei dati e dei “nuovi dati” per le scelte di policy da adottare in un contesto di radicale incertezza. Ma anche l’ascolto delle pubbliche opinioni e del mondo dell’informazione tradizionale e dei new media – ha spiegato Visco – è oggi più che mai cruciale per i banchieri centrali. Oggi sappiamo che nelle future note del Governatore entreranno anche gli indicatori di sentiment e di fiducia prodotti con le tecniche di text-mining applicate sugli articoli dei quotidiani nazionali. Una bella consolazione per i giornalisti: per la pubblicazione della famosa ultima copia di un quotidiano c’è ancora un pò di tempo. Forse lo stesso che dovrà trascorrere prima dell’addio a un’altra stampa cui siamo tutti abituati ma che il fintech potrebbe presto mandare in pensione: quella dell’ultima banconota.

Il titolo dello studio: ° Temi di discussione – Working paper n.1321 – Marzo 2021 – “The power of text-based indicators in forecasting the italian economy

Gli autori: Valentina Aprigliano, Simone Emiliozzi, Gabriele Guaitoli, Andrea Luciani, Juri Marcucci e Libero Monteforte

 

° Questioni di economia e finanza – Occasional paper n. 609 – Marzo 2021 – “Exploiting payments to track italian economic activity: the experience at banca d’Italia”,

Gli autori: Valentina Aprigliano, Guerino Ardizzi, Alessia Cassetta, Alessandro Cavallero, Simone Emiliozzi, Alessandro Gambini, Nazzareno Renzi e Roberta Zizza.

Data Analysis ospita interventi di  ricercatori e docenti universitari e analisi di data journalist ed esperti su working paper, articoli scientifici e studi che parlano in modo più o meno diretto alla società e alle politiche data-driven.