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cronaca

La Sicilia ha numeri da zona gialla? Un ripasso su algoritmi e nuovi indicatori

Gli oltre 150 casi ogni 100mila abitanti in una delle ultime tre settimane ci sono, così come il 15% di posti letto occupati in area non critica e il 10% in terapia intensiva. La Sicilia è la prima regione italiana che rientra in zona gialla. O almeno, dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo, come si dice, perché i tassi di occupazione dei reparti ospedalieri dedicati ai pazienti positivi al Sars-CoV-2 sono tutt’altro che certi.

Il problema è capire quanti siano, questi posti letto. L’unica fonte pubblica aggiornata quotidianamente è Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ogni giorno fornisce i numeri rispetto agli spazi presenti, occupati ed attivabili. Ovvero convertibili ad accogliere pazienti positivi al nuovo coronavirus che necessitino di terapia intensiva. Peccato che il decreto legge 105/21, quello che ha modificato i criteri per i passaggi dal bianco al rosso lungo tutta la scala cromatica, non preveda l’utilizzo di questi numeri.

Ma dice anzi che la percentuale di occupazione delle terapie intensive viene calcolata avendo come denominatore il numero di posti letto «comunicati alla Cabina di regia entro cinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto (il 23 luglio, ndr). La comunicazione può essere aggiornata con cadenza mensile sulla base di posti letto aggiuntivi».

Ora, il monitoraggio del ministero della Salute sugli indicatori che determinano i colori delle regioni del 12 agosto, indicava un’occupazione dei posti in terapia intensiva del 6% per la Sicilia. Nel testo non viene specificata la data, ai fini di questo articolo valga l’inferenza che il dato sia riferito al 10 agosto, così come per l’occupazione dei posti in area non critica che invece è esplicitata. Ebbene, a quella data nell’isola i ricoverati in TI erano 50. Il che, facendo due conti, porterebbe ad 833 i posti nei reparti di terapia intensiva siciliani. Ovvero 71 in più rispetto ai 762 comunicati oggi da Agenas. Una quota più che sufficiente a scongiurare la zona gialla sull’isola.

La questione, insomma, è complessa. E riporta d’attualità i temi della campagna #datibenecomune, che ha chiesto l’apertura di tutti i dati relativi alla pandemia. La conferma del colore della Sicilia la si avrà solo venerdì, con la circolare del ministro Speranza. Anche se le speranze che l’isola rimanga in zona bianca, visti i numeri e sapendo come si muove la pandemia, sono davvero poche.