La società bergamasca Intwig ha analizzato i dati diffusi quest’oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze Mef relativi al 2019, Comune per Comune, per mettere in risalto le differenze di reddito imponibile pro capite. Lajatico, in provincia di Pisa, è il Comune più ricco d’Italia, Cavargna (Como) il più povero. L’analisi mostra una prima tendenza: il reddito imponibile pro capite pre-Pandemia (al netto delle eventuali detrazioni) è risultato di 20.079 euro, sostanzialmente stabile rispetto al dato del 2018 (20.049 euro).
“Dai dati sui redditi degli italiani del 2019 – scrive Aldo Cristadoro, ceo di Intwig – colpiscono in particolare due cose. La prima è la crisi delle grandi città, che vedono una contrazione del reddito medio (di oltre 100€). In particolare, sembra aprirsi una frattura territoriale all’interno delle grandi città in cui aumenta sensibilmente il divario tra centro e periferia, con quest’ultima in evidente sofferenza. La seconda questione è che permane la differenza di genere a livello salariale, con un reddito medio pro capite degli uomini di 23.711 euro e per le donne di 16.101€. Questo equivale ad una differenza media di oltre 7.600 eiro. La prossima sfida sarà capire quale impatto avrà l’epidemia di Covid19 su questa distribuzione della ricchezza in Italia”.
Con un reddito di 46.216€ pro capite, Lajatico (PI) occupa il primo posto nella top 10 del 2019 dei Comuni più ricchi d’Italia, guadagnando una posizione rispetto all’anno scorso. Seguono Basiglio (MI) e Cusago (MI), rispettivamente in seconda e terza posizione. Tra le novità del 2019, l’entrata in top 10 di Bogogno (NO) – che guadagna 32 posizioni – e di Rubiera (RE), che balza dalla 336° posizione del 2018 alla sesta del 2019.
Sono emerse, come si legge nel report, alcune evidenze: Il triangolo Milano-Bergamo-Monza si conferma il più ricco d’Italia. La crisi dei grandi centri con i comuni sopra i 250mila abitanti che perdono in media oltre 100 euro. Mentre a livello regionale cresce il Trentino-Alto Adige, mentre la Liguria registra la peggior performance rispetto al 2018.
L’analisi dei redditi italiani conferma che la maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi: solo il 5% guadagna più di 75mila euro annui, mentre il 42% degli italiani guadagna meno di 15mila euro.