I dati di partenza sono quelli dell’Ocse e l’indicatore usato è il Pil pro capite. Qui trovate le simulazioni sui tempi attesi per ritornare ai livelli pre-pandemia. L’infografica di Visual Capitalist usa una scala temporale scandita a trimestri dove in fondo troviamo le economie che ci metteranno più tempo a riprendersi dalla pandemia del Covid-19.
Come era immaginabile Cina e Stati Uniti sono i Paesi che corrono di più. Nel caso del continente rosso ripresa è una parola sbagliata per la Cina, poiché ha raggiunto i livelli di Pil pro capite pre-pandemia subito dopo il secondo trimestre del 2020.
L’Arabia Saudita non dovrebbe riprendersi fino a dopo il primo trimestre del 2024 e si stima che l’Argentina avrà una ripresa ancora più lenta, che si verificherà solo dopo il secondo trimestre del 2026 .
Per l’Italia si parla del secondo trimestre del 2022. Come ha scritto Istat, l’impatto della crisi sanitaria ha colpito l’economia italiana in maniera particolarmente acuta, con una caduta del Pil dell’8,9 per cento nel 2020, determinata essenzialmente dal crollo della domanda interna e in particolare dei consumi. Nel secondo trimestre, dato definitivo, l’istituto nazionale di statistica conferma la “crescita sostenuta” dell’Italia, con il Pil che si è mosso in rialzo del 2,7% sul primo periodo dell’anno (+17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020). A metà del 2021 quindi, la crescita acquisita dell’Italia risulterebbe del 4,7%. Il dato è incoraggiante, riflette una accelerazione nella ripresa anche rispetto agli altri Paesi europei. C’è da fare i conti però con l’inflazione che continua a salire nella zona euro.